Le guerre del castoro (1642-1698)
A cura di Pietro Costantini
Le registrazioni scritte che riguardano la valle del San Lorenzo cominciano con i viaggi di Jacques Cartier, a partire dal 1540. Cartier scrisse di incontri con un popolo più tardi classificato come gli ”Irochesi del San Lorenzo”, conosciuti anche come Stadaconan o Laurenziani, che occupavano diversi villaggi fortificati, compresi Stadacona e Hochelaga. Cartier registrò che gli Stadaconan erano in guerra con un’altra tribù, conosciuta come Toudaman, che aveva distrutto uno dei loro villaggi causando 200 morti. Le guerre continentali e politiche distolsero i Francesi dalla colonizzazione della valle del San Lorenzo fino all’inizio del XVII secolo. Quando i Francesi tornarono, furono stupiti di trovare che i siti di Stadacona e Hochelaga erano stati abbandonati, completamente distrutti da un nemico sconosciuto. A tutt’oggi il mistero della scomparsa di quelle genti non è stato ancora risolto: le ipotesi sono che potrebbe essere stata opera degli Uroni, o dei Mohawks o, ancora, dei Montagnais.
Occorre segnalare che la tradizione orale Irochese, come ricordata nelle Relazioni Gesuite, parla di una logorante guerra tra i Mohawks e un’alleanza di Suquehannock e Algonchini nel periodo tra il 1580 e il 1600.
Le esplorazioni di Jacques Cartier
Comunque, al momento del ritorno dei Francesi nel 1601, Uroni e Irochesi usavano quella zona come territorio di caccia. Inoltre la valle del San Lorenzo era già diventata sede di sanguinose faide guerresche. Quando Samuel de Champlain sbarcò a Tadoussac, sul San Lorenzo, lui e la sua piccola compagnia di avventurieri francesi furono quasi immediatamente reclutati da Montagnais, Algonchini e Uroni perché assistessero ai loro attacchi contro i loro nemici Irochesi. Entro il 1603 Champlain aveva formato un’alleanza offensiva contro gli Irochesi, a scopo essenzialmente commerciale: per i Francesi i Nativi del Nord erano fonte di pregevoli pellicce e gli Irochesi, stanziati nell’attuale stato di New York, interferivano con quel commercio. La prima battaglia avvenne nel 1609, e fu combattuta per iniziativa di Champlain. Egli scrisse: “Io ero venuto senza nessun’altra intenzione che di fare la guerra”. In compagnia dei suoi alleati Algonchini, Champlain e il suo esercito combatterono una battaglia campale con gli Irochesi sulle rive del lago che porta il suo nome. In quell’occasione Champlain uccise tre capi Irochesi con un archibugio. Nel 1610 Champlain e le sue compagnie di archibugieri aiutarono Algonchini e Uroni a sventare una grande incursione degli Irochesi. Nel 1615, Champlain si unì ad un raid degli Uroni e prese parte ad un assedio ad un villaggio fortificato irochese, probabilmente Onondaga, a sud del lago Ontario. Champlain venne ferito, e l’attacco alla fine fallì.
Champlain nel 1614
Nel 1610 gli Olandesi stabilirono una stazione commerciale ai confini del territorio degli Irochesi, consentendo loro l’accesso diretto ai mercati europei. Questo rimuoveva la necessità per gli Irochesi di appoggiarsi ai Francesi e alle tribù che avevano funzionato da mediatrici nel commercio dei beni. Il nuovo posto commerciale offriva merci pregiate che gli Irochesi potevano ricevere in cambio delle pelli animali. Ciò incentivò la caccia delle pellicce su larga scala da parte degli Irochesi.
A questo punto il conflitto fra Irochesi e Indiani supportati dai Francesi cominciò ad ingrandirsi rapidamente. Gli Irochesi abitavano una regione a sud del lago Ontario e ad ovest del fiume Hudson. Le terre irochesi costituivano un’isola etnica, circondata da tutti i lati da tribù di lingua algonchina, comprendenti gli Shawnee ad est, nelle terre dell’Ohio. Fra i loro nemici erano gli Uroni, abitanti a nord, lungo il fiume San Lorenzo, e i Neutral, che vivevano sulla riva sud del lago Huron e la riva occidentale dell’Ontario. Entrambe le tribù erano di lingua irochese, ma non facevano parte della Confederazione Irochese.
Nel 1628 i Mohawk sconfissero i Mahican e stabilirono un monopolio del commercio con gli Olandesi di Fort Orange, nella Nuova Olanda. Gli Irochesi, e in particolare i Mohawk, ora contavano sul commercio per l’acquisto di armi da fuoco e altri beni europei necessari alla sopravvivenza e al sostentamento. Dal 1630 gli Irochesi erano ormai completamente equipaggiati con armamenti europei, attraverso il loro commercio con gli Olandesi. Essi usavano la loro crescente abilità con gli archibugi per ottenere successi nelle loro continue guerre contro gli Algonchini, gli Uroni, e gli altri nemici tradizionali.
Pelle di castoro canadese
Nello stesso tempo i Francesi proibivano il commercio delle armi da fuoco ai loro alleati nativi, benché occasionalmente donassero archibugi a individui che si convertivano alla cristianità. Sebbene gli Irochesi attaccassero dapprima i loro nemici tradizionali (Algonchini, Mahican, Montagnais e Uroni), l’alleanza di queste tribù con la Francia li portò rapidamente ad un duro e sanguinoso conflitto con i coloni europei.
Comunque l’introduzione delle armi da fuoco accelerò il declino della popolazione di castori, tant’è vero che dal 1640 questi animali erano scomparsi da tutta la valle dell’Hudson. Il fulcro del commercio di pellicce si spostò così verso le regioni più fredde lungo il fiume San Lorenzo, controllate dagli Uroni, che erano i più stretti collaboratori di commercio con i Francesi della Nuova Francia. Gli Irochesi, che si consideravano il popolo più avanzato e civilizzato della regione, si trovarono spiazzati dalle altre tribù del territorio nel commercio delle pellicce. Minacciati da malattie e con una popolazione in declino, gli Irochesi cominciarono una campagna aggressiva per espandere la loro area di controllo.
Il conflitto
Gli Irochesi attaccarono quindi i Wenro nel 1638 e conquistarono il loro territorio. I sopravvissuti si rifugiarono presso gli Uroni. I Wenro erano serviti come cuscinetto tra gli Irochesi e le tribù alleate dei Neutral e degli Erie, che erano considerevolmente più grandi e potenti degli Irochesi. Così, con l’espansione verso ovest bloccata, gli Irochesi rivolsero la loro attenzione verso nord, incoraggiati in questa strategia dagli Olandesi. A quel tempo gli Olandesi erano i primi partners europei degli Irochesi, con le loro stazioni commerciali lungo il fiume Hudson che garantivano le spedizioni nei due sensi con l’Europa. Quando cominciarono a declinare gli approvvigionamenti di pellicce degli Irochesi, altrettanto accadde per i posti commerciali olandesi. Il fulcro del commercio di pellicce si spostò così verso le regioni più fredde lungo il fiume San Lorenzo, controllate dagli Uroni, che erano i più stretti collaboratori di commercio con i Francesi della Nuova Francia.
Nel 1641 i Mohawks si recarono a Trois-Rivières, nella Nuova Francia, per proporre la pace ai Francesi e alle loro tribù alleate, richiedendo anche l’installazione di una stazione commerciale francese in Iroquoia. Il governatore Montmagny rigettò questa proposta, perché la sua accettazione avrebbe implicato l’abbandono degli alleati Uroni. Quindi la guerra si riaccese, con attacchi irochesi contro i villaggi di frontiera uroni lungo il fiume San Lorenzo; lo scopo era la distruzione del commercio con la Francia. Nel 1645 i Francesi convocarono tutte le tribù insieme per negoziare un trattato che ponesse fine al conflitto. Il capo irochese Koiseaton, accompagnato da un altro capo e dal prigioniero francese Guillaume Couture, che venne nella circostanza scambiato con Tokhrahenehiaron, prigioniero Mohawk dei Francesi, si recò nuovamente a Trois-Rivières per prendere parte ai negoziati. I Francesi acconsentirono alla maggior parte delle richieste degli Irochesi, garantendo loro il diritto di commercio in Nuova Francia. L’estate seguente una flotta di ottanta canoe attraversò il territorio irochese, trasportando un grosso carico di pellicce da vendere in Nuova Francia. Quando gli Irochesi arrivarono, i Francesi rifiutarono di comprare le pellicce, dicendo loro di venderle agli Uroni, che avrebbero agito da intermediari. Offesi, gli Irochesi ripresero la guerra.
L’area della Lega delle Cinque Nazioni
I Francesi decisero di intervenire direttamente nella guerra. Il potenziale umano di Uroni e Irochesi era simile, essendo composta ciascuna tribù da circa 25.000-30.000 persone. Per avere maggior forza, nel 1647 gli Uroni e i Susquehannock formarono un’alleanza per contrastare l’aggressione irochese. Insieme, i loro guerrieri erano numericamente molto superiori a quelli Irochesi. Gli Uroni tentarono di spezzare la Confederazione Irochese negoziando una pace separata con gli Onondaga e i Cayuga. Ma i messaggeri furono intercettati dalle altre tribù della Lega, così gli Irochesi posero fine ai negoziati. Nell’estate del 1647 si verificarono parecchie schermaglie tra le tribù. Una battaglia più importante avvenne nel 1648, quando le due tribù alleate tentarono di forzare un blocco irochese con un convoglio di pellicce. Il loro tentativo ebbe successo, e le perdite inflitte agli Irochesi furono notevoli.
Negli anni seguenti, gli Irochesi rafforzarono la loro Confederazione, collaborando più strettamente e creando un’effettiva leadership centralizzata. Sebbene l’attività di questo tipo di governo rimane in parte oscura, dal 1660 circa le Cinque Nazioni Irochesi cessarono ogni ostilità reciproca, anzi coordinarono anche piani militari ed economici fra tutte le loro tribù. Così facendo, incrementarono la loro potenza e raggiunsero un livello di governo più avanzato rispetto ai modelli operativi decentrati delle tribù circostanti.
Dollard Des Ormeaux a Long Sault
Sebbene le incursioni indiane non fossero costanti, esse terrorizzavano gli abitanti della Nuova Francia. Inizialmente, i coloni si sentivano indifesi. Ci sono eroi nella memoria storica franco – canadese, individui che riuscirono a fermare questi attacchi, come Dollard Des Ormeaux, che morì nel maggio 1660 resistendo ad una forza d’attacco irochese a Long Sault, alla confluenza tra il San Lorenzo e il fiume Ottawa: con il suo sacrificio egli riuscì a salvare la città di Montreal. Altro personaggio eroico fu Madeleine de Verchères, che nel 1692, all’età di 14 anni, guidò la difesa della sua fattoria di famiglia contro un attacco irochese.
Considerando gli Irochesi come pedine dei loro storici nemici protestanti, gli Olandesi e gli Inglesi, i Francesi rifiutarono la pace con i Nativi.
Sconfitta degli Uroni
Nel 1648, gli Olandesi autorizzarono la vendita di armi da fuoco ai Mohawk direttamente, anziché attraverso mediatori, e subito ne vendettero 400 agli Irochesi. La Confederazione inviò 1000 guerrieri equipaggiati con le nuove armi attraverso i boschi delle terre degli Uroni. Con l’arrivo dell’inverno, i guerrieri Irochesi lanciarono un devastante attacco nel cuore del territorio urone, distruggendo molti villaggi importanti, uccidendo molti guerrieri e prendendo migliaia di prigionieri, per la successiva adozione nella tribù. Fra le vittime vi erano i missionari gesuiti Jean Brebeuf, Charles Garnier, e Gabriel Lallemant. Ognuno di essi è considerato un martire della Chiesa Cattolica. Gli Uroni sopravvissuti lasciarono le loro terre per cercare rifugio presso la Confederazione Anishinaabeg, nella regione settentrionale dei Grandi Laghi.
La nazione Odaawaa (Ottawa) fermò temporaneamente un ulteriore espansione irochese verso nord ovest. Con il ritiro degli Uroni, gli Irochesi controllavano una regione ricca di pellicce e non avevano più alcuna tribù nativa che li bloccasse nel collegamento con gli insediamenti francesi in Canada.
Le malattie introdotte dagli Europei avevano avuto il loro tributo da Irochesi e tribù vicine negli anni precedenti la guerra, e la popolazione indigena era drasticamente diminuita. Per rimpiazzare i guerrieri deceduti, gli Irochesi si adoperarono per integrare molti dei loro nemici catturati con l’adozione entro le loro tribù. Essi invitarono i Gesuiti nei loro territori per insegnare a quelli che si erano convertiti al Cristianesimo. Un sacerdote ricordava: ”Per quanto posso indovinare, lo scopo degli Irochesi è di catturare tutti gli Uroni…mettere i capi a morte…e con i restanti formare un’unica nazione”. I Gesuiti, altresì, raggiunsero gli Irochesi, molti dei quali convertirono al Cattolicesimo, oppure aggiunsero questa religione a quella primitiva. Gli Irochesi convertiti avrebbero giocato un ruolo importante negli anni a venire.
Il massacro degli Uroni – dipinto di Joseph Légaré – 1828
Gli Irochesi all’attacco della Nuova Francia, degli Erie e dei Neutral
Dopo il 1650, gli Irochesi cominciarono ad attaccare direttamente I Francesi. Qualcuna delle Nazioni Irochesi, segnatamente Oneida e Onondaga, aveva pacifiche relazioni con la Francia, ma esse erano sotto il controllo dei Mohawks. Questi erano la tribù più forte della Confederazione ed erano ostili ai coloni francesi. Dopo il fallimento di un trattato di pace negoziato dal capo Canaqueese, le incursioni irochesi si diressero a nord, nella Nuova Francia, lungo il Lago Champlain e il fiume Richelieu. Gli Irochesi attaccarono e assediarono Montreal. Il tipico piccolo raid isolava una fattoria o un insediamento, poi di solito si uccidevano i più vecchi e i più giovani (cioè quelli che non avrebbero potuto viaggiare facilmente), e si prendevano prigionieri gli altri. I Nativi americani avevano una lunga tradizione di adozione di prigionieri nella loro società per rimpiazzarne i membri che erano morti. La Nazione Neutral, che occupava un territorio che si estendeva dalla penisola di Niagara alla Grand River Valley, ad ovest, fu attaccata dagli Irochesi nel 1650, e prima della fine del 1651 la tribù fu scacciata completamente dal suo territorio tradizionale, con migliaia fra morti e prigionieri “assimilati”.
Nel 1654 gli Irochesi attaccarono gli Erie, che abitavano la riva sud – orientale del Lago Erie, ed avevano una popolazione di 12.000 persone nel 1650. Con una logorante guerra che durò due anni li distrussero quasi completamente, e i membri della Confederazione Erie furono costretti a rifugiarsi verso ovest.
Grandemente inferiori di numero rispetto alle tribù che avevano sottomesso, gli Irochesi avevano ottenuto le loro vittorie grazie all’uso delle armi da fuoco acquistate dagli Olandesi.
Mappa delle Nazioni del Nord Est
Disfatta dei Susquehannock
Distrutte le tribù del nord e dell’ovest, gli Irochesi rivolsero la loro attenzione a sud, verso i Susquehannock, una tribù di lingua irochese. Il 1660 segnò l’apice della potenza militare irochese, e la tribù riuscì a sfruttare questo fattore a proprio vantaggio nelle decadi che seguirono. Dal 1661 i Susquehannock erano alleati degli Inglesi della colonia del Maryland. Gli Inglesi erano spaventati dagli Irochesi e speravano che un’alleanza con i Susquehannock sarebbe stata d’aiuto nel fermare l’avanzata delle tribù del nord verso le colonie inglesi. Nel 1663 gli Irochesi mandarono un esercito di 800 guerrieri nelle terre dei Susquehannock, i quali riuscirono a respingere l’armata, ma l’invasione indusse la colonia del Maryland a dichiarare guerra agli Irochesi.
Guerriero Irochese
Appoggiando i Susquehannock con forti muniti di artiglierie, gli Inglesi del Maryland spostarono l’ago della bilancia a sfavore degli Irochesi. I Susquehannock presero il sopravvento e cominciarono ad invadere il territorio irochese, causando danni rilevanti. Questo conflitto continuò in maniera intermittente per undici anni. Nel 1674 la colonia inglese del Maryland cambiò la sua politica indiana, pose termine all’alleanza con i Susquehannock e negoziò la pace con gli Irochesi. Nel 1675 le milizie di Virginia e Maryland catturarono e giustiziarono i capi dei Susquehannock, di cui temevano la crescente influenza. Gli Irochesi conquistarono rapidamente la loro Nazione, rimossero i guerrieri dai luoghi d’origine e nel 1677 assorbirono i sopravvissuti.
Nel corso di questo conflitto, nel 1670 gli Irochesi avevano anche sconfitto la tribù dei Mannahoac, di lingua Siouan, scacciandola dalla regione pedemontana nel nord della Virginia. Reclamarono la regione per diritto di conquista come loro territorio di caccia, con riconoscimento di questo diritto da parte degli Inglesi nel 1674, ribadito nel 1684. Gli Inglesi acquistarono poi il territorio dagli Irochesi con un trattato nel 1722.
Il contrattacco francese
Gli Irochesi continuavano a controllare il territorio della Nuova Francia, facendo incursioni ai confini degli insediamenti fortificati di Quebec e Montreal. Nel maggio 1660 un contingente irochese di 160 guerrieri attaccò Montreal e catturò 17 coloni. L’anno seguente, un attacco condotto da 250 guerrieri prese 10 prigionieri. Nel 1661 e 1662 gli Irochesi condussero molti attacchi contro gli Abenaki, che erano alleati dei Francesi. La Corona francese ordinò un cambio nella conduzione della guerra in Canada: venne costituito un piccolo esercito formato da Francesi, Uroni e Algonchini per contrastare i raids irochesi. Quando la Milizia si avventurò fuori città, fu attaccata dagli Irochesi. Solo 29 Francesi sopravvissero e fuggirono. Cinque furono catturati e torturati a morte per rappresaglia. Nonostante la vittoria, anche gli Irochesi subirono un rilevante numero di perdite. I loro capi cominciarono a prendere in esame negoziati di pace con la Francia.
Il corso della guerra in Nuova Francia cominciò a cambiare a metà degli anni ’60, con l’arrivo di un piccolo contingente di truppe regolari dalla Francia, il Carignan-Salières Regiment dalle uniformi brune – il primo gruppo di militari professionisti in uniforme ad entrare nell’attuale Canada.
Reggimento Carignan-Salières
Un cambio nell’amministrazione portò il governo della Nuova Francia ad autorizzare la vendita diretta di armi ed altri supporti militari agli alleati Nativi. Nel 1664 gli Olandesi, alleati degli Irochesi, furono costretti a cedere il controllo della Nuova Olanda agli Inglesi, per cui negli anni immediatamente seguenti a questo avvenimento, diminuì drasticamente l’aiuto europeo agli Irochesi. Nel gennaio 1666 i Francesi invasero le terre degli Irochesi, nell’attuale stato di New York. La prima forza d’invasione, di 400 o 500 uomini, era comandata da Daniel de Rémy de Courcelle.
Alexandre de Prouville de Tracy
I suoi uomini erano grandemente superati in numero dagli Irochesi e furono costretti a ritirarsi prima che una qualunque azione significativa potesse prendere vita. Nonostante l’invasione fosse un fallimento, fu preso prigioniero il capo Canaqueese. La seconda invasione fu condotta dall’aristocratico Alexandre de Prouville, Marchese di Tracy e Viceré della Nuova Francia. Dalla sua base di Quebec, come Luogotenente Generale del Carignan-Salières Regiment, iniziò una campagna contro i Mohawks. La forza d’invasione, forte di circa 1300 uomini, si mosse nell’autunno 1666, e raggiunse i villaggi dei Mohawks, trovandoli deserti. I villaggi furono distrutti insieme alle coltivazioni. Molti Irochesi morirono di fame nell’inverno seguente. Prouville de Tracy confiscò tutte le terre dei Mohawks in nome del re di Francia, e costrinse i Mohawks ad accettare la fede cattolica romana, e ad adottare la lingua francese, insegnata dai missionari gesuiti. Tagliati fuori da ogni aiuto da parte europea, almeno nell’immediato, gli Irochesi chiesero la pace, e Francesi aderirono.
I territori dell’Ohio e dell’Illinois
Una volta ottenuta la pace con i Francesi, gli Irochesi tornarono alle loro conquiste verso ovest, nel loro continuo tentativo di prendere il controllo di tutte le terre che stavano tra gli Algonchini e i Francesi. Come risultato dell’espansione irochese e della guerra contro la Confederazione Anishinaabeg, nazioni come i Lakota vennero spinte al di là del Mississippi nelle Grandi Pianure. Qui, all’inizio del 18° secolo, adottarono la cultura del cavallo e della vita nomade, per le quali più tardi divennero famosi. Altri profughi occuparono la regione dei Grandi Laghi, provocando conflitti con le Nazioni di quell’area. Nell’Ohio le tribù dominanti erano gli Shawnee e i Miami. Gli Irochesi devastarono rapidamente le terre degli Shawnee nell’Ohio centrale, costringendo la tribù a rifugiarsi in territorio Miami. I Miami erano una tribù potente e costuivano una confederazione con i loro alleati vicini, compresi i Potawatomi e gli Illinois, che abitavano i moderni Michigan e Illinois. Il grosso della lotta avveniva comunque fra le Confederazioni Anishinaabeg e Irochese.
Gli Irochesi migliorarono la loro tecnica di guerra nel continuare a condurre attacchi anche più lontano dalla loro patria. Le scorrerie avvenivano spesso di notte, con l’uso di canoe. Essi calavano in acqua le canoe e le riempivano di pietre in modo da tenerle sul fondo del corso d’acqua. Dopo aver girovagato per i boschi in cerca di un obiettivo, al momento stabilito sarebbero improvvisamente sbucati dal bosco causando un grande panico fra i nemici. Dopo l’attacco, sarebbero ritornati velocemente alle imbarcazioni e ripartiti prima che potesse organizzarsi una qualche significativa reazione alla loro incursione.
La mancanza di armi da fuoco fu causa di un grande svantaggio per le tribù Algonchine. Nonostante fossero numericamente superiori, non avevano un comando abbastanza centralizzato per opporre una difesa unitaria ed erano impotenti nel contrastare gli Irochesi.
Preparazione dell’attacco con le canoe
Alla fine parecchie tribù si spostarono verso ovest, lasciando la maggior parte della valle dell’Ohio, il sud del Michigan, e l’Ontario meridionale quasi del tutto spopolati. Un gran numero di guerrieri Anishinaabe, valutabile in qualche migliaio, rimase a nord dei laghi Huron e Superiore: in seguito sarebbero stati decisivi nel respingere l’avanzata irochese. A occidente del Mississippi, vari gruppi sparsi continuavano a preparare spedizioni per tentare di riconquistare le loro terre d’origine.
A cominciare dagli anni ’70 del secolo, i Francesi cominciarono ad esplorare e a stabilire insediamenti nell’Ohio e nell’Illinois, fino ai fiumi Ohio e Mississippi, e là scoprirono che le tribù algonchine della regione erano in stato di guerra con gli Irochesi. I Francesi stabilirono il posto commerciale di Tassinong per commerciare con le tribù occidentali, ma gli Irochesi lo distrussero, al fine di mantenere il monopolio del commercio di pellicce con gli Europei.
L’occupazione irochese del territorio dei Miami
Ripresa della guerra con la Francia
Quando gli Inglesi cominciarono la penetrazione nel primitivo territorio olandese, nel settentrione dello stato di New York, essi strinsero alleanze con gli Irochesi. Pensavano di usarli come “cuscinetto” e forza militare per frenare l’espansione coloniale francese. Presto cominciarono a rifornire gli Irochesi con armi da fuoco, molto più di quanto avevano fatto gli Olandesi, e li incoraggiarono a contrastare gli interessi francesi. Nello stesso tempo, il Governatore della Nuova Francia, Louis de Buade, Conte de Frontenac, tentò di ravvivare il commercio di pellicce con l’ovest. Questi tentativi entravano in conflitto con quelli degli Irochesi di controllare il traffico, quindi questi ultimi ripresero ad attaccare ancora i Francesi. La guerra durò dieci anni, e fu più sanguinosa della prima. Nel 1681 René-Robert Cavelier, Signore de La Salle, negoziò un trattato con le tribù Miami e Illinois. Nello stesso anno la Francia abolì il divieto di vendita di armi da fuoco alle tribù native. Subito i coloni armarono gli Algonchini, eliminando la disparità tra gli Irochesi e i loro nemici. Con il rinnovarsi delle ostilità, la milizia della Nuova Francia fu rinforzata da un piccolo contingente di truppe regolari francesi di marina, le “Compagnies Franches de la Marine”. Esse avrebbero costituito le unità più longeve nel servizio di truppe regolari in Nuova Francia. Con gli anni, questi uomini vennero identificati con la colonia. Il corpo ufficiali divenne completamente canadese, ed in un certo senso queste truppe si possono definire come il primo esercito professionista armato del Canada. I posti da ufficiale sia nella Milizia che nelle Compagnies Franches divennero posizioni molto ambite tra la gente socialmente eminente nella colonia.
La milizia, insieme ai membri delle Compagnies Franches, abbigliati al modo dei loro alleati indiani Algonchini, si specializzarono in quel rapido e mobile sistema di guerra chiamato “la petite guerre”, che era caratterizzato da lunghe e silenziose spedizioni attraverso le foreste e improvvise e violente scorrerie contro accampamenti e insediamenti nemici; in pratica lo stesso tipo di attacco che era praticato dagli Irochesi e da altri Nativi.
Compagnies Franches de la Marine di Contrecoeur (Quebec)
Nel giugno 1687, Pierre de Troyes, per ordine del governatore Denonville, comandò una compagnia in un attacco contro i Seneca, che portò alla distruzione di Ganondagan, il loro più grosso villaggio.
Nel settembre 1687 i Francesi predisposero un numero di 3.000 armati, fra milizia e regolari, per attaccare gli Irochesi in un raid punitivo nei loro territori. L’armata discese il fiume Richelieu e marciò attraverso il territorio irochese, ma non trovò molti guerrieri. Bruciò i villaggi e le provviste immagazzinate, distruggendo un numero stimato di 1,2milioni di stai (1 staio=35 litri circa) di frumento. Nell’inverno seguente molti Irochesi morirono di fame.
Nel 1687 Denonville si incamminò, con un esercito ben organizzato, alla volta di Fort Frontenac, dove si incontrò con 50 sachem della Confederazione Irochese, provenienti dal Fuoco del Consiglio di Onondaga. Questi 50 capi costituivano l’intera classe dirigente degli Irochesi, ed erano stati convinti programmando l’incontro sotto la protezione di una tregua. Denonville catturò, incatenò e imbarcò gli Irochesi alla volta di Marsiglia, in Francia, per usarli come rematori di galea. Egli poi devastò le terre dei Seneca. Prima di ritornare in Nuova Francia, viaggiò lungo le rive del lago Ontario e creò Fort Denonville nel punto in cui il fiume Niagara sfocia nel lago. Questo luogo era stato precedentemente usato da La Salle per la costruzione di un forte, Fort Conti, dal 1678 al 1679; successivamente vi verrà edificato Fort Niagara, che esiste tuttora.
Celebrazioni del 250° di Fort Niagara – anno 2009
La distruzione delle terre dei Seneca fece infuriare la Confederazione Irochese: questo fatto, accoppiato alla disonorevole perdita dei loro sachem, li portò a terrorizzare la Nuova Francia come mai prima. Le truppe regolari di Denonville si dispersero nelle città sparse su tutto il territorio, nel tentativo di proteggere case e famiglie della Nuova Francia. I forti vennero abbandonati. Gli Irochesi distrussero fattorie, e intere famiglie vennero massacrate o catturate. Il 4 agosto 1689 venne rasa al suolo Lachine, una cittadina nei dintorni di Montreal. Ancora prima, 1500 guerrieri irochesi avevano messo sotto pressione le difese di Montreal per diversi mesi. Infine Denonville si ritrovò esausto e frustrato. A ricoprire la sua posizione tornò Frontenac, che lo rimpiazzò come governatore per i successivi nove anni (1689-1698). Frontenac aveva escogitato un nuovo piano di attacco per limitare gli effetti della rabbia irochese nel Nord America, avendo capito il danno reale che l’imprigionamento dei sachem aveva creato. Egli cercò e convocò i 13 capi sopravvissuti, e nell’ottobre 1698 essi tornarono con lui in Nuova Francia.
Nel corso di un’incursione nel territorio dell’Illinois, nel 1689, gli Irochesi catturarono numerosi prigionieri e distrussero un considerevole insediamento dei Miami. Questi ultimi chiesero aiuto, tra gli altri, alla Confederazione Anishinaabeg, la quale inviò una grande spedizione sulle tracce degli Irochesi. Usando le loro nuove armi da fuoco, gli Anishinaabeg tesero un’imboscata vicino alla moderna South Bend, nell’Indiana, attaccando e distruggendo la maggior parte della forza irochese.
Indiano del Niagara
Sebbene una gran parte della regione fosse rimasta spopolata, gli Irochesi non erano in grado di stabilire una presenza permanente, perché materialmente mancava il materiale umano per colonizzare quella vasta area. Dopo le loro sconfitte e l’acquisizione delle armi da fuoco da parte delle tribù locali, gli Irochesi persero il breve controllo sulla regione. Molti dei primi abitanti del territorio fecero ritorno ai loro insediamenti.
Durante la “King William’s War” (1689-1697), I Francesi formarono reparti incursori con gli alleati nativi per attaccare gli insediamenti coloniali inglesi, così come gli Inglesi usarono gli Irochesi contro la Francia. Alcune fra le scorrerie più terribili di quelle appoggiate dai Francesi furono il massacro di Schenectady nella Provincia di New York, di Salmon Falls nel New Hampshire, e Falmouth Neck, oggi Portland, nel Maine. In queste incursioni Francesi e i loro alleati uccisero molti coloni e ne portarono alcuni nel Canada. I coloni del New England raccolsero denaro per poter riscattare i prigionieri, ma alcuni erano stati adottati dalle tribù native. Il governo francese generalmente non interveniva quando gli Indiani prendevano prigionieri. Durante tutti gli anni ’90 del secolo i Francesi e i loro alleati continuarono ad assalire il territorio irochese con il metodo della “petite guerre”, distruggendo villaggi Mohawk nel 1692, e più tardi facendo incursioni contro i Seneca, gli Oneida e gli Onondaga. Inglesi e Irochesi si unirono per operazioni dirette contro la Nuova Francia, ma queste erano largamente inefficaci. L’incursione più fortunata risultò la battaglia di La Prairie, nel 1691. Poiché la Francia reclamava il dominio sulle terre irochesi, l’offensiva francese non si fermò con la stipula del Trattato di Ryswick, nel 1697, che sanzionò la pace tra Francia e Inghilterra, e pose fine alla partecipazione inglese al conflitto.
La “petite guerre” contro Schenectady – 18 febbraio 1690
La Gran Pace di Montreal
Infine, nel 1698, gli Irochesi cominciarono a rendersi conto che gli Inglesi stavano diventando una minaccia più grande dei Francesi. Nel 1681 gli Inglesi avevano cominciato a colonizzare la Pennsylvania, la regione che costituiva lo sviluppo naturale dei loro insediamenti, e che si insinuava nel confine meridionale del territorio irochese. La politica francese nei confronti degli Irochesi cominciò a cambiare. Dopo circa 50 anni di stato di guerra, i Francesi cominciavano a credere che non sarebbero mai riusciti a distruggerli.
Decisero quindi che aiutare gli Irochesi sarebbe stata la strada più facile per assicurarsi il loro monopolio del commercio delle pellicce nel Nord e cercare di fermare l’espansione inglese. Appena gli Inglesi seppero dei negoziati per l’accordo, si attivarono subito per prevenirne la stipula. Essa avrebbe significato la perdita del monopolio di Albany nel commercio con gli Irochesi e, senza la loro protezione, il lato nord delle colonie inglesi sarebbe rimasto esposto agli attacchi francesi.
Nonostante l’interferenza degli Inglesi il trattato fu stipulato.
Il trattato di pace, la “Gran Pace di Montreal”, fu firmato nel 1701 a Montreal da 39 capi indiani e dai Francesi. Nel Trattato, gli Irochesi acconsentirono a fermare i saccheggi e a permettere ai rifugiati sui Grandi Laghi di ritornare ad est. Gli Shawnee finalmente ripresero il controllo dell’Ohio e del basso corso dell’Allegheny. La tribù dei Miami tornò ad occupare il moderno stato dell’Indiana e del nord-ovest dell’Ohio. I Potawatomi andarono nel Michigan e gli Illinois nello stato che porta il loro nome.
Guerrieri irochesi
Con gli Olandesi ormai fuori gioco in Nord America, gli Inglesi erano diventati potenti come i Francesi. Gli Irochesi avevano capito di essere l’ago della bilancia del potere tra le due potenze europee, e usarono questa posizione a loro vantaggio per decine di anni ancora a venire. La loro società cominciò a cambiare rapidamente man mano che le tribù componenti la Confederazione si impegnavano a costruire una nazione forte, implementando la tecnologia delle coltivazioni, ed istruendo il popolo. La pace teneva, e fin dopo il 1720 il loro territorio non sarebbe stato di nuovo minacciato dagli Europei.
Sempre nel 1701, con il Trattato di Nanfan gli Irochesi consegnarono nominalmente agli Inglesi la maggior parte del conteso territorio del nord dell’Ohio, sebbene questo patto non fosse riconosciuto dai Francesi, che a quel tempo costituivano la presenza effettiva più forte nella zona. In quel trattato, i capi Irochesi dichiararono di aver conquistato quel “Suolo di Caccia al Castoro” ben 80 anni prima, cioè circa nel 1621.
Conseguenze
I primi abitanti del territorio dell’Illinois tornarono alle loro case dopo poco che la guerra finì; le tribù Miami, Potawatomi, e Sauk e Fox divennero dominanti nella regione. Il territorio dell’Ohio, che era più vicino al cuore delle terre irochesi, rimase spopolato a lungo, perché gli Irochesi lo controllavano per diritto di conquista come terreno di caccia. I Lenape si stanziarono lungo il fiume Allegheny a cominciare dal 1720. Non fu che negli anni ’40 e ’50 del XVIII secolo che gli Shawnee cominciarono a tornare nelle aree centrali e meridionali della regione, e i Miami a rioccupare le parti occidentali.
Indiano Shawnee con colori di guerra
Con i vari trattati europei, il controllo degli Inglesi sugli Irochesi e il loro territorio era stato riconosciuto prima che la guerra fosse finita. Gli Inglesi esagerarono ad arte l’estensione del controllo irochese nell’ovest come espediente per contendere ai Francesi il controllo delle terre dell’Illinois e dell’Ohio. Nel 1768 diverse Colonie acquistarono ufficialmente parti della “concessione irochese” in Illinois e Ohio.
Le Colonie crearono la “Indiana Land Company”, per estendere la concessione a tutto il Nord Ovest. La Compagnia mantenne la concessione sulla regione usando il diritto di conquista irochese, finché la Compagnia venne sciolta dalla Suprema Corte degli Stati Uniti nel 1798.
Poiché gran parte del conflitto fra le tribù native avvenne ben al di là delle frontiere ed in posti che non erano ancora entrati in contatto con gli Europei, il vero impatto e la completa estensione della guerra rimangono sconosciuti. La maggior conoscenza dei fatti di guerra avvenuti nelle zone occidentali ci viene attraverso resoconti di esploratori francesi dalle tribù che essi incontrarono durante i primi anni di esplorazione. Anche gli effetti nelle regioni orientali non sono pienamente conosciuti, poiché grandi parti di quelle rimasero inesplorate. Le tribù residenti non avevano diretti contatti con gli Europei, per cui non furono tramandati resoconti sulle guerre intertribali.
Immagine della Guerra di Re Filippo
Le Guerre del Castoro si inseriscono nel più ampio contesto degli avvenimenti bellici che furono le Guerre Powhatan del 1610-14, 1622-32 e 1644-46 in Virginia, la Guerra Pequot del 1637 nel Connecticut, la Guerra Olandese-Indiana del 1643 lungo il fiume Hudson, e la Guerra di Re Filippo del 1675-76, in un elenco di crescenti combattimenti e conflitti tra le varie tribù native americane e gli insediamenti coloniali francesi, olandesi e inglesi di Canada, New York e New England.
Le tribù native americane continueranno ad essere coinvolte in conflitti riguardanti Inghilterra, Francia e le loro colonie durante successive Guerre Franco-Indiane.