I duelli e le sparatorie
A cura di Omar Vicari
In molti film western, il duello, inteso come lo scontro tra due individui (in genere il buono contro il cattivo), viene rappresentato più o meno sempre alla stessa maniera. In una strada assolata di una sperduta città di frontiera i due antagonisti si affrontano, mano calata sul calcio della pistola, pronti a sparare un unico colpo che ucciderà uno dei due (quasi sempre il cattivo).
Nella realtà comunque, la dinamica dei fatti non era neanche lontana parente delle immagini che il cinema ci ha propinato. Molti sono i miti da sfatare. Per esempio era assai difficile che uno dei contendenti “chiamasse fuori“ l’avversario di turno per un eventuale duello in strada. Nella realtà, la maggior parte degli scontri si verificava nell’ambito del momento, quando la tensione, per esempio, saliva durante una partita a poker o al tavolo di faraone.
I due antagonisti poi, quasi mai si trovavano uno di fronte all’altro alla classica distanza dei cinquanta passi.
Infatti i combattimenti avvenivano prevalentemente al chiuso, per lo più attorno ai tavoli di un saloon, a distanza ravvicinata e con un numero impressionante di colpi sparati dall’uno e dall’altro contendente.
Frank Canton
Non era raro il caso che alla fine morissero entrambi poiché, data la minima distanza, era assai probabile che i contendenti si colpissero a vicenda.
Questa era la realtà, il resto appartiene alla leggenda.
“La lezione più importante che ho imparato nell’osservare i più famosi pistoleri al tempo della frontiera è stata quella in cui il vincitore quasi sempre era colui che faceva le cose con calma. La seconda lezione, se avessi voluto vivere a lungo in quei territori selvaggi, è stata quella di guardarmi dai giochetti con la colt come dal veleno. Non ho mai conosciuto un vero pistolero che non provasse disprezzo per gli esibizionismi, come ad esempio sparare a raffica, azionando cioè il cane della pistola col palmo della mano e sparare nell’arco di pochi secondi un numero incredibile di proiettili.”
Una delle poche eccezioni riguarda il duello tra Wild Bill Hickok e Dave Tutt avvenuto nel 1865 a Springfield nel Missouri. Lo scontro che finì con la morte di Tutt, centrato al cuore da un unico proiettile di Hickok, si svolse nella piazza principale di Springfield, tra la folla, uno di fronte all’altro, a una distanza di circa 60 yards. Nel sistema metrico decimale, 60 yards corrispondono a circa 50 metri e questa la dice lunga sulla destrezza di Hickok nell’uso della sua colt navy.
In alto (da sinistra): W. H. Harris, Luke Short, W. B. Bat Masterson, W. F. Petillon. In basso (da sinistra): Charles E. Basset, Wyatt S. Earp, Frank
McLain, Neil Brown.
C’era poi un altro particolare; i pistoleri, quelli veri, non erano di certo cosi ansiosi di misurarsi con altri della stessa reputazione, al contrario essi tendevano ad evitare il confronto o quantomeno a ridurne il rischio. Anche il modo di portare la pistola in una fondina pendente sull’anca destra o sinistra che fosse, è stato sin troppo enfatizzato dal cinema. Nessun pistolero portava fondine di foggia hollywoodiana. La maggior parte dei cosiddetti “ gunfighter “ usava portare una pistola bloccata da una semplice cintura oppure nascosta in una tasca interna della giacca. Altri ancora portavano la pistola col calcio in avanti preferibilmente sul lato sinistro sistemata in una fondina infilata in una cintura. La storia del west ci ha consegnato un discreto numero di personaggi i cui nomi, assai noti al tempo della frontiera, sono pervenuti sino ai nostri giorni.
Wyatt Earp per esempio, ma anche Billy the Kid, Bat Masterson, Wild Bill Hickok, John Wesley Hardin., Doc Holliday, tanto per citarne alcuni.
La reputazione di questi uomini, comunque, a volte era il frutto di novellieri senza scrupoli come Ned Buntline. L’omaggio di cinque revolver “ Buntline Special” ad altrettanti uomini di legge del Kansas da parte dello scrittore, per esempio, è stato provato che era solo frutto della sua fantasia.
In questo articolo parliamo di:
- Blackwell, Oklahoma Gunfight (1896)
- Cherokee Courtroom Shootout (1872)
- Dalton Gang Gunfight Coffeyville, Kansas (1892)
- El Paso Gunfight (1881)
- Frisco Shootout (1884)
- Wild Bill Hickok – Dave Tutt Shootout (1865)
- Hunnewell Gunfight (1892)
- Las Vegas saloon Shootout (1880)
- Long Branch Saloon Shootout (1879)
- Owens-Blewins Shootout (1887)
- Sandbar Fight (1827)
- LukeShort – Jim Courtright Gunfight (1887)
- Spokogee Gunfight (1902)
- Trinidad Gunfight (1882)
- Newton massacre (Kansas, 1871)
- Ok Corral Gunfight (Tombstone 1881)
Blackwell, Oklahoma Gunfight (1896)
Il 4 dicembre 1896 una squadra di sei uomini armata sino ai denti arrivò sino a una baracca nei pressi del ranch di Bert Benjamin poco fuori di Blackwell in Oklahoma. Circondata la casa, il vice sceriffo Alfred Lund gridò agli uomini all’interno di uscire con le mani alzate. I fuorilegge di tutt’altro avviso aprirono il fuoco, al ché gli uomini di Lund risposero sparando tutti in direzione della baracca. Quando la nuvola di fumo dei fucili si diradò, gli uomini dello sceriffo avevano ucciso uno dei fuorilegge e ne avevano ferito un altro.
Lund inizialmente pensò di aver ucciso il più pericoloso della banda, ” Dinamite ” Dick Clifton, ricercato per una rapina in banca e sul quale pendeva una taglia di 3500,00 dollari.
In realtà l’uomo morto all’interno della casa, al quale mancava un dito della mano come a Dick Clifton, rispondeva al nome di Buck Mc Gregg, noto anche come Dick Ainsley.
L’uomo ferito invece era Ben Craven, un assassino e ladro di bestiame. Crafen venne arrestato, ma più tardi riuscì a fuggire.
Cherokee Courtroom Shootout (1872)
Nella contea di Adair in Oklahoma, un indiano cherokee di nome Zeke Proctor, da tempo era in contrasto con un colono bianco di nome Jim Kesterson per questioni legate ai loro poderi.
Il 13 febbraio 1872 i due, trovandosi casualmente presso il mulino di Polly Beck Hildebrand, cominciarono a insultarsi a vicenda. Dalle minacce la parola passò alle pistole proprio quando Polly Hildebrand cercava di frapporsi tra i due nel tentativo di sedare gli animi. L’indiano cherokee sparò e il proiettile raggiunse il cuore della ragazza. Kesterson allora cercò una via di fuga nel momento in cui l’indiano sparava ripetutamente su di lui.
Dopo la morte di Polly, la famiglia Beck di origine cherokee anch’essa, volle vendicarsi anche se Zeke Proctor dichiarò che la morte della ragazza era stato solo un incidente. La tensione nel Territorio Indiano era alta per cui Proctor venne preso in consegna al fine di evitare linciaggi.
Il processo venne fissato per il 15 aprile di quel anno presso la scuola cherokee a Whitmore, un luogo non gradito alla famiglia Beck.
Il giorno del processo, il tribunale venne letteralmente invaso dagli amici dell’imputato. Fuori dalla scuola erano invece rimasti coloro che spalleggiavano per la famiglia Beck.
All’inizio del processo si fece viva una squadra di federali guidata dai deputy marshals J. G. Peavy e J.G. Owens assieme a un numero imprecisato di individui appartenenti alla famiglia Beck.
Appena la squadra di federali fece il suo ingresso in tribunale si scatenò l’inferno. Nel giro di pochi minuti, i colpi, perlopiù tirati a distanza ravvicinata, fecero otto vittime compreso il deputy Owens.
Il giorno successivo Zeke Proctor venne prosciolto.
Dalton Gang Gunfight Coffeyville, Kansas (1892)
La mattina del 5 ottobre 1892 I fratelli Bob, Grat e Emmett Dalton assieme a Bill Power e Dick Broadwell cavalcarono alla volta di Coffeyville con l’intenzione di fare un colpo mai riuscito neanche ai loro più famosi cugini Younger, rapinare contemporaneamente la Condon & Co. Bank e la First National Bank. Arrivati in città, il gruppo dei fuorilegge si divise in due.
Grat, Power e Broadwell, secondo i piani, avrebbero dovuto entrare nella Condon Bank, mentre Bob ed Emmett, attraversando la piazza, sarebbero entrati nella First National Bank.
I cadaveri di Bill Power, Bob Dalton, Grat Dalton e Dick Broadwell
Il caso volle che uno dei banditi venisse riconosciuto da un abitante della cittadina per cui venne dato l’allarme generale. Fallita la rapina alle due banche, i banditi, durante la fuga vennero presi letteralmente a fucilate dai cittadini di Coffeyville. In meno di quindici minuti erano morti otto uomini. Della banda Dalton, Grat, Bob, Bill Power e Dick Broadwell giacevano nella polvere colpiti a morte. Tra i cittadini di Coffeyville risultarono uccisi il marshal Charles Connelly, Lucius Baldwin, George Cubine e Charles Brown.
Per quanto riguarda la rapina, alcuni storici sostengono la presenza di un sesto uomo quel giorno a Coffeyville. Lo stesso Heck Thomas sostenne questa tesi. Proba bilmente un sesto uomo c’era, rimasto nell’ombra nel vicolo a custodire i cavalli. Era forse Bill Doolin il sesto uomo o forse il fuorilegge per qualche saggia ragione aveva deciso di non partecipare alla rapina?
La leggenda vuole che il futuro capobanda, sentendo odore di bruciato, adducesse la scusa del cavallo azzoppato e si tirasse fuori all’ultimo minuto.
Emmett Dalton, il solo fuorilegge sopravvissuto, passò in penitenziario i successivi quindici anni.
Rilasciato, si trasferì in California dove scrisse il libro ” When the Dalton rode ” da cui venne tratto il film omonimo. Emmett Dalton morì nel 1937.
El Paso Gunfight (1881)
George W.Campbel, ex marshal di El Paso in compagnia di Jim Manning
La mattina del 14 aprile 1881 a El Paso (Texas) si verificò un grave fatto di sangue noto anche come il ” Five seconds gunfight “, tanto per rendere bene l’idea di cosa si scatenò in quel brevissimo lasso di tempo. L’intera faccenda ebbe inizio quando i fratelli Manning, rubata in Messico una mandria di trenta capi di bestiame, la condussero nel Texas per rivenderla illegalmente. Le cose si complicarono ulteriormente quando due rancheri messicani, attraversato il Rio Grande per recuperare le bestie, furono brutalmente assassinati. Il fatto provocò la reazione della parte messicana di El Paso. Organizzata una squadra, i messicani entrarono nel Texas con lo scopo di ricercare i colpevoli della morte dei loro compagni. Davanti alle insistenze dei messicani, Gus Krempkau, conestabile di El Paso, accompagnò l’intera squadra al ranch di John Hale, noto razziatore di bestiame. Presso la fattoria vennero trovati i corpi dei due messicani, per cui la corte di El Paso istruì un processo nel quale Krempkau venne utilizzato come interprete.
Verso mezzogiorno l’udienza venne interrotta per permettere alla folla di disperdersi e ai messicani di riportare i corpi dei loro compagni al di là del fiume.
Gus Krempkau ne approfittò per andare al vicino saloon a ritirare il fucile e la sua pistola. Nel locale il conestabile venne accusato dall’ex marshal della città,Gorge W.Campbell, di essere amico dei messicani. Il conestabile non raccolse la provocazione, ma nell’uscire si trovò faccia a faccia con John Hale che, irritato per come Krempkau aveva riportato al giudice la versione dei messicani, prese la pistola e sparò un colpo in direzione di Krempkau.
Il conestabile, colpito, si accasciò contro la porta del saloon, ma ebbe ancora la forza di estrarre la sua pistola. In quel preciso istante il marshal di El Paso Dallas Stoudenmire, che stava pranzando presso un ristorante vicino, corse con le pistole in pugno verso il saloon dove Krempkau era stato colpito. Colta al volo la situazione, Stoudenmire sparò un primo colpo in direzione di John Hale.
Il proiettile di Stoudenmire mancò John Hale, ma uccise purtroppo un innocente messicano trovatosi sulla stessa linea di fuoco del marshal.
Dallas Stoudenmire, marshal di El Paso
Hale si fece scudo dietro una colonna di adobe, ma un secondo proiettile di Stoudenmire lo centrò in mezzo agli occhi uccidendolo all’istante. In quel momento George Campbell, uscito a sua volta dal saloon, quando vide John Hale ripiegarsi su se stesso, cominciò a gridare, seppure con una pistola in mano, che quello non era il suo combattimento.
Krempkau, che era ancora vivo, forse credendo che fosse stato Campbell a colpirlo, sparò verso l’ex marshal prima di perdere conoscenza. Il colpo di Krempkau arrivò a segno facendo cadere di mano la pistola a Campbell. Questi raccolse allora il revolver con l’altra mano, ma proprio in quel istante Stoudenmire, che conosceva bene la pericolosità di Campbell e forse pensando che fosse coinvolto nel fatto, sparò due volte nella sua direzione. Colpito in pieno, l’ex marshal crollò a terra con un grido di dolore. Stoudenmire gli si avvicinò e allora Campbell, con un filo di voce, lo accusò di averlo assassinato a sangue freddo. Quando le pistole tacquero, i cittadini di El Paso erano sotto shock. Quattro morti nell’arco di pochi secondi era un evento difficile da realizzarsi persino in quella selvaggia città di frontiera.
Frisco Shootout (1884)
In una giornata di ottobre del 1884 a Frisco ( New Mexico ), Charlie Mc Carty, un cowboy, stava dando sfogo alla sua esuberanza a suon di pistolettate all’interno di un saloon. Richiamato dal frastuono, lo sceriffo Elfego Baca prima disarmò e poi arrestò il cowboy ubriaco.
Baca però non sapeva che Mc Carty era un membro del ranch di John B.Slaughter, un noto gruppo di malavitosi. Il giudice della città venne diffidato dall’istruire un processo, cosicché Baca si vide costretto a chiedere l’aiuto dello sceriffo della contea di Socorro per trasportare Mc Carty in quella prigione. Nell’attesa Elfego Baca rinchiuse il prigioniero in una capanna di adobe di proprietà di un certo Geronimo Armijo. L’indomani ottanta cowboys dei ranch vicini a quello di Slaughter si presentarono da Baca per chiedere il rilascio di Mc Carty.
Baca fece in tempo a chiudersi nella casa di adobe e, con un colpo di fucile sparato attraverso la porta, uccise Jim Herne, uno dei caporioni.
I cowboys allora, circondata la capanna, aprirono il fuoco contro di essa e continuarono senza tregua sino all’imbrunire. Non contenti,verso mezzanotte, spedirono verso la casa un candelotto di dinamite che in pratica distrusse quel poco che era rimasto della capanna.
Al mattino i cowboys, increduli, si accorsero dal fumo che usciva dalla baracca che Elfego Baca era ancora vivo. Egli stava semplicemente cocendosi la propria colazione. La sua fortuna era stata quella di potersi accovacciare il più possibile sul pavimento della baracca che era di una trentina di centimetri più basso del terreno circostante.
Alla ripresa del fuoco, Baca riuscì a uccidere altri tre cowboys e ferirne altri otto. Quando il combattimento finì per l’arrivo delle forze dell’ordine, su quello che restava della porta della capanna, si poterono contare circa 400 colpi. Elfego Baca aveva resistito all’attacco per più di trentasei ore.
Wild Bill Hickok – Dave Tutt Shootout (1865)
Come abbiamo già detto, a dispetto di quanto certa cinematografia ci ha propinato, le sparatorie nel west avvenivano quasi sempre all’interno di qualche saloon, a distanza ravvicinata e con un numero incredibilmente alto di colpi sparati per lo più a casaccio.
Lo scontro mortale tra JamesButler Hickok e Dave Tutt è sicuramente una delle poche eccezioni.
Il duello si svolse in Market Square a Springfield nel 1865 con i due contendenti uno di fronte all’altro a una distanza di circa 50 metri.
Wild Bill Hickok contro Dave Tutt
La disputa tra i due scoppiò a causa dell’orologio di Wild Bill che Dave Tutt aveva preso a fronte di un debito di gioco dello stesso Hickok. Tutt si vantò di quel orologio dicendo che lo avrebbe mostrato pubblicamente nelle vie di Springfield.
Le parole di Tutt furono per Hickok un affronto e la questione venne risolta nell’unico modo che i due conoscevano, con le pistole naturalmente. I due si vennero incontro nella piazza principale di Springfield e quando furono a una distanza di 50 metri l’uno dall’altro, estrassero le pesanti colt navy simultaneamente.
Dave Tutt sparò un attimo prima di Hickok, ma mancò il bersaglio. Hickok invece prese tempo, quel tanto che sarebbe bastato a prendere la mira in modo più accurato. L’unico colpo che partì dalla pistola di Wild Bill, colpì al cuore Dave Tutt che morì all’istante.
La dinamica del duello ci riporta alle parole diWyatt Earp il quale asseriva che il vincitore in uno scontro era quasi sempre quello che faceva le cose con calma. Il corpo di Dave Tutt venne sepolto presso il ” City Cemetery ” di Springfiel e in seguito spostato nel ” Maple Park Cemetery” dove si trova ancora oggi. Sulla pietra tombale sono state scolpite delle carte da gioco, delle pistole e un orologio da tasca.
Hunnewell Gunfight (1892)
Hunnewell, piccola cittadina localizzata nella Sumner County al confine del Kansas con l’Oklahoma, conobbe un breve periodo di notorietà negli ultimi anni del secolo in quanto punto di riferimento per la spedizione delle mandrie verso i mercati dell’est lungo la ” Leavenworth, Lawrence and Galveston Railroad”.
In quel periodo Hunnewell poteva vantare un albergo, due empori, un negozio di barbiere, due sale da ballo e otto, nove saloon. La violenza era all’ordine del giorno, come spesso accadeva in quelle città di frontiera. Un vecchio addetto alla ferrovia poteva affermare che ” non c’era Bat Masterson a controllare e vietare l’uso delle armi da fuoco e che ricordava più sparatorie di quante ne avesse viste a Dodge City”.
Il 5 ottobre 1892 due cowboys, Oscar Halsel e Clem Barefoot, pensarono di mettere a ferro e fuoco la città. Alle prime pistolettate all’interno del saloon dove i due si trovavano, intervennero un paio di sceriffi. Quando questi tentarono di entrare nel locale nel tentativo di riportare l’ordine, si scatenò l’inferno. Alcuni secondi dopo, i corpi dei due cowboys giacevano sul pavimento letteralmente crivellati dai colpi dei due sceriffi e da quelli di alcuni cittadini intervenuti in loro aiuto.
Las Vegas saloon Shootout (1880)
Nel gennaio del 1880, Las Vegas ( New Mexico ) era saldamente sotto il controllo di una banda di criminali nota col nome di ” Dodge City gang ” in quanto includeva un certo numero di individui trasferitisi nel New Mexico dalla città del Kansas. Costoro, al pari di regolari sceriffi, imponevano il divieto di portare armi in città, divieto che naturalmente non valeva nei loro confronti.
Dave “Mysterious” Mather, temibile pistolero
Il 22 gennaio 1880, quattro cowboys, T.J.House, JamesWest, John Dorsey e Bill Randall entrarono in città in cerca di guai, deridendo e maltrattando chiunque incontrassero.
oe Carson, il marshal della città, dopo aver chiamato il suo aiutante, il famigerato Dave “Misterious” Mather, uno dei più temibili pistoleri della frontiera, trovò i quattro uomini presso il “Close and Patterson’s Variety Hall”.
Quando Carson chiese ai quattro cowboys di consegnare le armi, essi rifiutarono con un ghigno di sfida. Un attimo dopo furono solo le pistole a parlare. Carson fu immediatamente ucciso, ma Dave Mather, da perfetto killer quale era, freddò all’istante Bill Randall e Jim West.
John Dorsey e T.J. House invece, seppure feriti, riuscirono a riportare a casa la pelle.
Long Branch Saloon Shootout (1879)
Nella primavera del 1879 Dodge City era una città ancora ben lontana dall’essere quella tranquilla cittadina che sarebbe diventata solo agli inizi del nuovo secolo. Le mandrie dei long-horn continuavano a venire dal Texas e con esse le migliaia di cowboys che le accompagnavano.
Le sparatorie erano ancora frequenti sebbene dalla parte della legge ci fossero uomini del calibro di Wyatt Earp, Charlie Bassett e Bat Masterson.
Il 5 di aprile si verificò un duello rimasto famoso negli annali della storia del west per la notorietà, se non altro, di Levi Richardson, uno dei due contendenti.
A detta di Wyatt Earp che lo conosceva bene, Richardson, oltre a essere un cacciatore di bisonti, era anche un ottimo pistolero. Aveva sulla coscienza alcuni uomini uccisi in duello, ma negli ultimi tempi Richardson aveva cambiato il modo di sparare. Aveva preso a sparare a mitraglia; in altre parole azionava il cane della sua pistola col palmo della mano sinistra. Questo gli permetteva di sparare in rapida successione una serie di colpi impressionante, senza però badare alla dovuta cura.
A detta di Wyatt Earp, quel modo di sparare poteva essere la scorciatoia sicura per il cimitero.
Sembra che Richardson avesse avuto a che dire con Frank Loving per ragioni legate alla moglie di questi. La mattina del 5 di aprile Levi Richardson entrò nel ” Long Branch “saloon con l’intenzione di uccidere Frank Loving che in quel momento però non si trovava nel locale.
Loving entrò nel saloon solo qualche minuto dopo e subito andò a sistemarsi presso un tavolo da gioco. Richardson si avvicinò, gli sedette accanto e subito i due cominciarono a discutere animosamente. Dalle parole si passò presto ai fatti, per cui, estratte le pistole, i due iniziarono a spararsi a vicenda. Richardson esplose in rapida successione cinque colpi, nessuno dei quali ferì seriamente Frank Loving. Al contrario, questi, preso il tempo necessario, sparò tre colpi che uccisero Richardson all’istante.
Charlie Bassett, il marshal di Dodge, arrivò in tempo solo per constatare la morte di Levi Richardson.
Frank Loving venne tratto in arresto, ma due giorni dopo, provata la legittima difesa, il giudice ne ordinò la scarcerazione. Frank Loving morì qualche anno dopo a Trinidad (Colorado), ucciso da John Allen, la stessa persona che Loving aveva sostituito come marshal a Dodge City.
Owens – Blewins Shootout (1887)
A cavallo degli anni 80’ in Arizona, una valle dal nome ameno, fu il teatro della peggiore faida tra allevatori di bovini e ovini mai avvenuta nel west.
Il bordo delle Mogollon Mountains era concordemente considerato il confine oltre il quale le pecore non potevano essere introdotte. Nella valle a sud di tali montagne vivevano in tranquillità diverse famiglie tra le quali quella dei Tewksbury e quella dei Graham.
Le due famiglie, all’inizio amiche, si occupavano entrambe di allevamenti di bovini, ma quando i Tewksbury vollero introdurre nella valle anche alcune greggi di pecore, le cose precipitarono.
Lo sceriffo Commodore Perry Owens
La guerra vera e propria iniziò nel 1886 quando Ed Tewksbury venne accusato di furto di cavalli da un mandriano appartenente al clan dei Graham.
Questi venne ucciso da Ed Tewksbury e i rancori che seguirono all’uccisione dell’uomo, portarono alla faida che si concluse solo un decennio più tardi quando Edwin Tewksbury, l’ultimo del clan, venne incriminato per la morte di Thomas Graham.
Nel corso degli anni si sparò da una parte e dall’altra, tanto che dalla faida risultarono almeno una ventina di morti ammazzati. Il 10 agosto 1887 diversi uomini a cavallo tra cui Hampton Blevins, legato al clan dei Graham, arrivarono al ranch dei Tewksbury. Non è stato mai chiarito come si svolsero i fatti quel giorno. Qualcuno disse che si trattò di una visita amichevole, altri affermarono il contrario. Fatto sta che il vecchio Tewksbury cominciò a sparare dall’uscio di casa e che Jim Tewksbury uccise Hampton Blevins e John Paine.
La guerra era cominciata e sebbene ci fossero già state le prime vittime, Thomas Graham si adoperò con ogni mezzo per riportare la pace tra le due fazioni. Purtroppo solo qualche giorno dopo, il 17 agosto, venne ucciso Billy Graham, il figlio di Thomas Graham. La morte del giovane Billy venne vendicata il 2 settembre 1887 quando gli uomini della fazione dei Graham circondarono la casa dei Tewksbury. Quel giorno John Tewksbury e William Jacobs erano intenti ad accudire i cavalli fuori dalla stalla quando vennero fulminati dai colpi degli uomini dei Graham.
Andy Cooper, un membro del clan dei Graham, qualche giorno dopo a Holbrook si vantò pubblicamente di aver fatto fuori sia Jacobs che Tewksbury. Andy però era ricercato dallo sceriffo di Apache County, Commodore Perry Owens, per una imputazione tra l’altro che non aveva nulla a che fare con la faccenda della faida. Arrivato a casa dei Blevins dove Perry Owens sapeva di trovare Andy Cooper, lo sceriffo gli notificò il mandato di arresto. Dalla porta socchiusa Cooper sparò un colpo in direzione di Owens. Il colpo del fuorilegge si perse nel vuoto, ma non quello dello sceriffo che rispose al fuoco col suo winchester. Centrato, Andy Cooper vacillò per alcuni istanti, poi cadde morto all’interno della casa. Anche Johnny Blevins che si trovava quel giorno in casa con Cooper prese a sparare contro Owens. Il colpo di Blevins mancò lo sceriffo e finì per uccidere il cavallo di Cooper. Owens, invece, rispondendo al fuoco, centrò il braccio di Blevins.
Tornato in strada, Owens fu preso di mira da Samuel Houston Blevins, un ragazzino di quindici anni che aveva raccolto la pistola di Cooper ed era corso dietro lo sceriffo. Il povero ragazzo venne colpito senza tanti complimenti e morì nello spazio di pochi minuti. Perry Owens si accorse in quel momento di un quarto uomo, Mose Roberts, uscito di nascosto da una finestra di un lato della casa.
Un rapido scambio di colpi e anche Roberts cadde morto nel giro di pochi istanti.
Quel giorno, 4 settembre 1887, lo sceriffo Perry Owens si rese protagonista di un fatto di sangue tra i più drammatici avvenuti nel territorio dell’Arizona.
Il famoso sceriffo morì nel maggio del 1919 a Seligman (Arizona) ed è sepolto a Flagstaff.
Sandbar Fight (1827)
Il 19 settembre 1827 presso Natchez (Mississippi) si verificò un grave fatto di sangue che coinvolse numerose persone e che prese il nome dal luogo in cui avvenne lo scontro, un isolotto di sabbia in secca lungo il fiume Mississippi.
Due uomini, Samuel Wells e Thomas Maddox, si affrontarono in duello a causa di screzi e come regolamento di conti. Presenziava al duello il famoso Jim Bowie a garanzia del rispetto delle regole. Circondavano i duellanti numerosi spettatori tra i quali il maggiore George Mc Whorter e il generale Samuel Cuny, sostenitori di Wells.
Dalla parte di Maddox si trovavano invece il maggiore Norris Wright, il colonnello Robert Crain e i fratelli Carey e Alfred Blanchard.
Al segnale convenuto Maddox e Wells cominciarono a spararsi, ma nessuno dei due colpì l’altro. Improvvisamente dalla folla che circondava i due uomini, Robert Crain sparò sul generale Cuny e quando questi cadde a terra, Jim Bowie intervenne sparando in direzione di Crain. Il colpo non centrò il colonnello Crain, al ché il maggiore Wright sparò verso Jim Bowie che riuscì ad evitare di essere colpito.
Estratto il suo leggendario coltello, Bowie schizzò in direzione del maggiore Wright e il combattimento a quel punto divenne un fatto generalizzato che coinvolse tutte le persone presenti.
I fratelli Blanchard spararono e colpirono la gamba di Bowie, quindi cercarono di finirlo colpendolo coi loro pugnali. Bowie, dal canto suo, sebbene ferito, affondò il suo lungo coltello nel torace di Wright e mozzò letteralmente il braccio di Alfred Blanchard.
Carey Blanchard sparò un secondo colpo verso Jim Bowie e subito dopo tentò la fuga assieme al fratello Alfred seriamente ferito. Nella confusione generale Carey Blanchard venne preso di mira e ferito dal maggiore Mc Worther.
Sebbene il combattimento del “Sandbar” durasse meno di dieci minuti, si contarono le morti del generale SamuelCuny e quella del maggiore Norris Wright, mentre risultarono feriti Jim Bowie e i due fratelli Blanchard.
Testimoni oculari, che avevano visto JimBowie all’opera col suo coltello, cominciarono presto ad esaltare il suo coraggio e ad alimentare la leggenda di quella formidabile arma.
In tutto il sud e specialmente in quel territorio che più tardi diventerà lo stato del Texas, quel micidiale coltello sarebbe stato noto a tutti come “Bowie Knife”.
LukeShort – Jim Courtright Gunfight (1887)
Luke Short, pistolero, amico intimo di Wyatt Earp
Una delle figure più controverse della storia del west è stato sicuramente Timoty IsaiahCourtright, noto sulla frontiera col nome di “Long haired Jim”.
E’ stato probabilmente il miglior marshal di Fort Worth (Texas), ma nello stesso tempo c’era chi giurava che fosse coinvolto in parecchie faccende poco chiare.
Sospettato della morte di alcuni messicani a Silver City (New Mexico), Jim Courtright venne arrestato a Fort Worth dove nel frattempo aveva aperto una agenzia di investigazioni, la “T.I.C.”, un acronimo le cui lettere altro non erano che le iniziali del suo nome.
In realtà l’agenzia era un’associazione a delinquere che “offriva” protezione ai vari saloon della città. Sebbene arrestato, Jim riuscì a fuggire da Fort Worth e a riparare momentaneamente a New York.
Qualche tempo dopo, prosciolto dalle accuse, Courtright tornò nel Texas dove riprese le antiche abitudini.
Jim Courtright, ambigua figura e marshal di Fort Worth
Nel frattempo, a Fort Worth, si era stabilito, proveniente da Dodge City, Luke Short, uno dei più noti pistoleri della frontiera, amico personale di Wyatt Earp, Bill Tilghman e Bat Masterson, tanto per citare alcuni tra i più noti personaggi dell’epoca.
Jim Courtright volle offrire la sua protezione anche al “White Elephant”, il saloon gestito da Luke Short, il quale senza tanti complimenti gli disse letteralmente di andare al diavolo.
L’8 febbraio 1887, i due, dopo aver parlato animosamente all’interno del saloon di Short, uscirono in strada e si affrontarono apertamente.
Estratta la pistola per primo, Short colpì la mano di Courtright.
Questi tentò di afferrare il revolver con l’altra mano, ma Short non gli diede il tempo e lo colpì ripetutamente uccidendolo all’istante.
Allo scontro era presente Bat Masterson, amico di Luke Short.
Spokogee Gunfight (1902)
Nella città ferroviaria di Spokogee (Territorio Indiano), l’odierna Dustin dello Stato dell’Oklahoma, si verificò nel settembre del 1902 lo scontro che vide contrapposti la famiglia di Willis Brooks e alcuni componenti di una banda capeggiata da Jim Mc Farland.
Willis Brooks riteneva Mc Farland responsabile della morte di suo figlio Thomas avvenuta nel 1896, anche se non aveva prove in proposito. Il rancore, covato per anni, esplose quel giorno del 22 settembre 1902 quando Brooks, assieme ai figli Clifton e John, si recò in città per ritirare della posta.
Presso l’ufficio postale, quella mattina Brooks si imbatté in George Riddle, uno dei componenti della banda di Mc Farland. Immediatamente l’uomo cominciò minacciare Riddle che non era armato e che pertanto uscì subito dall’ufficio postale. Willis Brooks, allora, si precipitò fuori all’inseguimento con la pistola puntata su Riddle.
Il Deputy Marshal Morton Rutheford, che in quel momento si trovava casualmente vicino all’ufficio postale, intimò a Brooks di non sparare. Sordo al richiamo, Brooks sparò e colpì Riddle alla schiena uccidendolo all’istante. Non contento, sfogò il rancore di anni colpendo per altre due volte Riddle, peraltro già morto.
Nel frattempo, Jim e Joe Mc Farland, assieme al figlio di Riddle, Alonzo, che si trovavano anch’essi in strada, cominciarono a sparare verso Willis Brooks.
Quando, dopo alcuni minuti le pistole tacquero, sul suolo giacevano i corpi morti di Willis e Clifton Brooks e quello di George Riddle.
John Brooks rimase gravemente ferito. Il Deputy Rutherford arrestò Jim e Joe Mc Farland assieme ad Alonzo Riddle che, sebbene colpevoli, furono rilasciati qualche tempo dopo. John Brooks guarì dalle sue ferite e visse sino al 1950.
Trinidad Gunfight (1882)
Frank Loving, implicato nel famoso duello presso il “Long Branch” saloon a Dodge City con Levi Richardson nel 1879, aveva poco dopo lasciato la città e si era trasferito a Trinidad nel Colorado. Giocatore professionista, teneva il banco di faraone presso l’ “Exchange” saloon, dove spesso si vantava coi clienti del duello con Richardson.
Trinidad, a quel tempo era un’altra turbolenta città di frontiera frequentata dagli stessi giocatori e pistoleri che una volta si trovavano a Dodge e un’altra volta a Tombstone.
Uno di questi, John Allen, pare avesse avuto a che dire con Frank Loving.
Il 15 aprile 1882, i due vennero alla risoluzione del problema sulla strada principale di Trinidad nella sola maniera che conoscevano: l’uso delle pistole.
Essi stavano per spararsi addosso quando, per l’intervento di amici comuni, il duello venne interrotto. La sera successiva, comunque, Loving non volle sentire ragioni e varcò la porta dell’Imperial saloon dove sapeva di trovare John Allen.
Alla vista di Loving, senza pensarci un attimo, Allen sparò un primo colpo verso il suo nemico.
Anche Loving sparò con la sua.45, ma quando alcuni avventori del locale cercarono di frapporsi tra i due, la pistola gli cadde di mano. Facendosi scudo con uno dei clienti, Allen sparò un secondo colpo in direzione di Loving. Questi si piegò per recuperare il revolver e Allen., dopo aver sparato un terzo colpo, uscì precipitosamente dal locale per cercare rifugio presso l’emporio di Hammond.
Nel frattempo,JimMasterson, fratello del più famoso Bat nonché ex marshal di Dodge City, aveva avvicinato Loving all’interno dell’Imperial saloon e lo aveva disarmato. Subito dopo, Masterson tentò di scovare John Allen, ma non avendolo trovato, tornò sui suoi passi verso l’Imperial saloon dove venne informato che Loving, questa volta con due pistole, era alla ricerca di John Allen.
Jim Masterson, di nuovo si mise sulle tracce di Loving e, avendolo trovato presso il Convento Cattolico, lo disarmò ancora. Quindi, con infinita pazienza si mise di nuovo alla ricerca di John Allen. Improvvisamente uno sparò risuonò all’interno dell’emporio di Hammond.
Raggiunto prontamente il luogo, Masterson si trovò praticamente tra le braccia Frank Loving gravemente ferito che con un filo di voce gli diceva: “Jim, mi hanno sparato”.
Frank Loving, entrato anch’egli nell’emporio di Hammond per rifornirsi di nuove munizioni e ignorando la presenza di Allen, era stato raggiunto alla schiena da un proiettile di questi.
Frank Loving morì cinque giorni dopo, il 21 aprile 1882. John Allen fu processato nel settembre dello stesso anno, ma non trovato colpevole, fu rilasciato sulla parola. Tornato a Dodge City, divenne in seguito un predicatore.
Newton massacre (Kansas, 1871)
La città di Newton (Kansas) è rimasta famosa negli annali del west per la terribile sparatoria che si verificò al termine della stagione del bestiame del 1871.
L’11 di agosto 1871, un venerdì, Mike Mc Cluskie, il poliziotto appena assunto dalle autorità di Newton per il periodo delle elezioni, cercò di arrestare Bill Bailey, un biscazziere texano che, visibilmente ubriaco, disturbava il normale svolgimento delle operazioni.
Più tardi, nella notte, i due si incontrarono presso il “ Red Front “ saloon e Mc Cluskie a male parole buttò fuori Bailey dal locale. Un secondo dopo anche Mc Cluskie uscì dal saloon e con la pistola in mano sparò due colpi in direzione di Bailey. Il primo proiettile mancò il biscazziere, mentre il secondo lo centrò al torace procurandogli una ferita per la quale morirà il giorno dopo. Jim Riley, un ragazzo emaciato e nevrotico, amico di Mc Cluskie, avvertì il poliziotto che alcuni cowboys texani lo stavano cercando per fargliela pagare.
Alle due di notte del 20 agosto 1871 mentre Mike Mc Cluskie sedeva al tavolo di faraone in un angolo di un saloon della città, alcuni cowboys texani, Bill Garrett, Henry Kearnes e Jim Wilkerson entrarono nel locale. Arrivati col solo scopo di ammazzare Mc Cluskie, due di loro si apprestarono al bar in attesa dell’arrivo di Hugh Anderson, il caporione del gruppo.
Uno dei cowboy si avvicinò al banco di faraone iniziando a parlare con Mc Cluskie col proposito di distrarlo.
Un dipinto della scena del massacro
Un attimo dopo entrò Anderson nel locale con la pistola in pugno. Senza tanti complimenti il texano si diresse verso Mc Cluskie apostrofandolo : “ Sei un codardo figlio di puttana, ti faccio saltare le cervella “. In quel momento, un avventore del locale, Jim Martin, si alzò dalla sedia nel tentativo di porre fine alla lite incombente. Anderson, incurante dell’uomo, sparò un colpo in direzione di Mc Cluskie che, colpito al collo, si accasciò sul pavimento. Mc Cluskie, in un estremo tentativo, tentò di rialzarsi e di rispondere al fuoco di Anderson, ma la sua pistola si inceppò.
Mortalmente ferito, Mc Cluskie si accasciò definitivamente sul pavimento del locale. Hugh Anderson per tutta risposta sparò un secondo colpo nella schiena del poliziotto ormai morto.
Gli altri tre intanto, Garrett, Kearnes e Wilkerson con le pistole in pugno tenevano a freno le persone presenti nel locale.
A questo punto, tra gli storici, sono sorti alcuni dubbi su come si sono svolte realmente le cose. Qualcuno ha asserito che il ragazzo amico di Mc Cluskie, Riley, arrivò, che aprì la porta e che con cura la richiuse subito prima dell’inizio degli spari. Se così fosse dovremmo accettare il fatto che Jim Riley, ritenuto di certo non un “ gunfighter “, possedesse il sangue freddo necessario a dominare la situazione e cioè che, in mezzo alla tensione e alla totale confusione del momento, entrasse silenziosamente e richiudesse a chiave la porta dietro di se. Tutto ciò è improbabile.
Comunque siano andate le cose, sta di fatto che Jim Riley, in piedi, vicino alla porta con le pistole in pugno, cominciò a sparare.Le sue pesanti colt navy vomitarono un uragano di fuoco.
E’ stato anche asserito che Riley aspettasse che i texani ricaricassero le loro pistole prima di far fuoco con le sue. Anche questo particolare sembra però essere più fantasia che realtà.
Dopo i colpi di Anderson e dello stesso Mc Cluskie, nel locale già scarsamente illuminato e per di più pieno del fumo delle pistole, sarebbe stato difficile distinguere da chi fossero venuti gli spari.
In caso contrario si dovrebbe presumere, come già detto, una certa padronanza della situazione da parte di Riley. Ma sappiamo che Jim Riley era un giovane di soli diciotto anni, che non si era mai trovato in una situazione del genere e che di conseguenza sarebbe stato impensabile che avesse potuto aspettare anche un solo momento per verificare da chi fossero partiti i colpi.
La verità è che Riley, invece, molto probabilmente, con le due pistole in pugno cominciò a sparare a casaccio nel mucchio dei texani. Jim Martin fu la prima persona a essere colpita da Jim Riley. Il colpo che gli recise la giugulare lo portò a morte nel giro di pochi minuti.
Le pistole di Riley colpirono altre sei persone: Patrick Lee, Bill Garrett, Hickey, Hugh Anderson, Jim Wilkerson e Henry Kearnes.
Hugh Anderson, colpito alla coscia e ad una gamba sopravviverà alle sue ferite. Sarà ucciso qualche anno dopo, si dice, dal fratello di Mc Cluskie. Altre fonti parlano di una morte naturale come conseguenza delle ferite riportate.
Bill Garrett, colpito alla spalla e al torace morirà lo stesso giorno qualche ora dopo.
Hickey, ferito al polpaccio se la caverà con poco.
Henry Kearnes, colpito al torace morirà dopo una settimana, il 27 agosto 1871.
Patrick Lee, colpito allo stomaco morirà dopo due giorni, il 22 agosto 1871.
Jim Wilkerson, colpito in faccia e alle gambe sopravvivrà alle sue ferite.
Del giovane Riley, una volta compiuta la strage, non se ne seppe più nulla. Come già detto, è assai probabile che, in quel inferno di fuoco, anche lui fosse stato colpito e che avesse preferito andare a morire in qualche luogo solitario nella prateria circostante la città
Ok Corral Gunfight (Tombstone 1881)
Il 26 ottobre 1881, una sperduta cittadina dell’Arizona, Tombstone, fu teatro dello scontro che più di ogni altro ha segnato le cronache del west. I fratelli Earp, rappresentanti della legge, con l’aiuto di un micidiale pistolero che rispondeva al nome di Doc Holliday, si scontrarono per il controllo della città con il clan dei Clanton, la banda dei cowboys della quale facevano parte personaggi del calibro di Johnny Ringo, Curly Bill Brocius, i fratelli Mc Lowery, Billy Claiborne, Frank Stilwell, Pete Spence ecc. Lo sceriffo della contea di Cochise, Johnny Behan era sulla lista paga dei Clanton.
Nel maggio 1881 venne attaccata la diligenza vicino Contention e in quel frangente persero la vita un passeggero e Bud Philpot, uno dei più validi conducenti della Wells Fargo Company.
Il famoso OK Corral
La fazione dei cowboy accusò Doc Holliday del fatto e lo sceriffo Behan fece firmare a Kate Fisher un documento in cui si asseriva che Holliday aveva sparato a Bud Philpot. Quando Kate Fisher si rese conto di ciò che aveva fatto, si rimangiò l’accusa asserendo di essere ubriaca nel momento in cui firmava il documento. Holliday venne rilasciato e i veri colpevoli furono individuati in Bill Leonard, Harry Head e Jim Crane tutti facenti parte del gruppo dei Clanton.
L’otto settembre 1881 la diligenza Tombstone-Bisbee venne fermata e svaligiata da due uomini mascherati. I due, anche se col volto coperto, vennero identificati dal conducente in Pete Spence e Frank Stilwell, aiuto sceriffo di Behan. In paese i fratelli Mc Lowery fecero subito la voce grossa.
Temendo in qualche modo di essere coinvolti, minacciarono Morgan Earp di uccidere lui e i suoi fratelli se avessero osato arrestarli. La collera verso gli Earp stava raggiungendo il culmine. Il delicato rapporto tra i cowboy e il clan degli Earp stava precipitando a causa del controllo della città, vero motivo dello scontro tra le due fazioni. Il partito dei democratici a cui facevano riferimento i Clanton, era in aperto contrasto col gruppo degli Earp che invece stavano dalla parte dei repubblicani. La legge sembrava spaccata a metà. Behan, sceriffo della contea di Cochise, stava dalla parte dei cowboy. Virgil Earp era invece sceriffo della città e, allo scopo, aveva nominato Doc Holliday e i fratelli suoi vice sceriffi.
Allen Street. L’OK Corral è nascosto tra gli alberi a sinistra
La sera del 25 ottobre 1881, Ike Clanton si trovava in uno dei saloon in Allen Street e dopo aver bevuto abbondantemente, si lasciò andare alla solita serie di improperi all’indirizzo degli Earp.
Con la mente completamente annebbiata disse pubblicamente che, prima del tramonto del giorno dopo, avrebbe steso gli Earp assieme a quel dannato dentista tubercolotico. Sempre più ubriaco, di saloon in saloon, arrivò verso mezzanotte all’Oriental per una partita a poker. Dopo pochi minuti entrò nel locale anche Doc Holliday e quando vide Ike Clanton gli chiese conto di quello che andava dicendo. Lo invitò a metter mano alla pistola, ma Ike rispose che non era armato.
“Domani” – aggiunse – “domani salderemo i conti” disse Ike prima di lasciare il saloon.
I corpi dei fratelli Mc Lowery e di Billy Clanton
La mattina del 26 ottobre 1881 Ike Clanton e Tom Mc Lowery, armati di tutto punto, si trovavano all’incrocio tra la quarta strada e Allen Street. Gli Earp vennero avvertiti della loro presenza e qualcun altro disse loro che anche Frank Mc Lowery, Billy Clanton e Billy Claiborne stavano arrivando in città a dar man forte a Tom e Ike. Holliday in quel momento dormiva ancora e Wyatt decise di non coinvolgerlo. I cinque cowboy entrarono nel negozio di armi, fecero rifornimento di munizioni e poi si spostarono presso la stalla di Johnny Behan. Gli Earp, che erano rimasti in Allen Street, vennero raggiunti da Behan. “Wyatt” disse lo sceriffo, “Ike e gli altri hanno minacciato di uccidervi, che intenzioni avete”?
“Li andremo a prendere” rispose Virgil. Quindi rivolgendosi a Behan, lo invitò a venire con loro.
Behan fece un mezzo sorriso e disse che quello non era un problema dello sceriffo della contea.
“E’ roba tua”, disse Behan a Virgil. Il fratello di Wyatt allora si diresse verso l’agenzia della Wells-Fargo e ne uscì con un fucile a canne mozze. Si unì ai fratelli e nel momento in cui gli Earp si incamminarono, vennero raggiunti da Doc Holliday. Wyatt tentò di dissuaderlo, visto che la faccenda era tra loro e i Clanton, ma Holliday non volle sentire ragioni. Tutti e quattro si diressero verso l’O.K. Corral dove nel frattempo si erano spostati i cowboy. Behan fece un estremo tentativo di fermare gli Earp, ma ormai la situazione era del tutto incontrollabile. I tre fratelli e Doc Holliday continuarono ad avanzare sino a che non furono a pochi passi dai cinque cowboy.
La tensione era spasmodica e dopo alcuni interminabili secondi, Virgil ordinò ai Clanton e ai fratelli Mc Lowery di consegnare le armi. “Va al diavolo” rispose Frank Mc Lowery e nello stesso istante tirò fuori la pistola. Billy Clanton fece lo stesso. Tutti e due spararono su Wyatt, ma lo mancarono. Wyatt rispose al fuoco e centrò Frank nello stomaco. Nello stesso istante Tom Mc Lowery da dietro un cavallo prendeva di mira Morgan Earp e lo colpiva alla spalla sinistra.
Benché ferito, Morgan riusciva a colpire Billy Clanton al petto e, appena un attimo dopo, un secondo colpo, questa volta di Virgil, lo prendeva sotto le costole. Ike intanto, completamente terrorizzato, finiva, in un tentativo di fuga, involontariamente nelle braccia di Wyatt.
“O ci stai o te ne vai Ike” fece Wyatt e con uno strattone si liberò del fuorilegge. Ike Clanton non trovò di meglio che infilarsi nello studio fotografico di Camillus Fly dove già si era rifugiato Billy Claiborne. Tom Mc Lowery, intanto, aveva mirato a Wyatt senza accorgersi del fucile a canne mozze di Doc Holliday. Le due canne spararono all’unisono e centrarono al ventre il fuorilegge.
Contemporaneamente, un colpo di Wyatt lo raggiunse sotto le costole e Tom cadde morto con la faccia nella polvere. Frank Mc Lowery, più morto che vivo, continuava a sparare, ma Morgan e Holliday lo colpirono di nuovo rispettivamente nella testa e al cuore. Billy Clanton, benché ferito, riuscì a colpire Virgil ad una gamba, ma un attimo dopo Wyatt, con un colpo preciso lo centrò ad un fianco. Billy, ormai morente, tentò con la forza della disperazione di sparare un ultimo colpo all’indirizzo di Wyatt, un colpo che però Billy non riuscì a tirare. Il corpo del bandito si irrigidì e un attimo dopo cadde riverso su un fianco.
La sparatoria, la più famosa dell’intera storia della frontiera, era terminata. Tre banditi giacevano nella strada, mentre gli altri due, Ike Clanton e Billy Claiborne se l’erano filata. Le ferite di Virgil e Morgan non destavano preoccupazione mentre Doc e Wyatt ne erano usciti praticamente indenni.
Il tutto era durato, a detta di Wyatt, forse neanche una trentina di secondi.