Le Colt, la storia e i modelli
A cura di Omar Vicari
I revolver a singola azione di Samuel Colt sono stati indubbiamente parte integrante della storia del vecchio west e in particolare di quella del Texas.
Il 6 Agosto 1840 un migliaio di Comanches attaccarono alcuni insediamenti bianchi nella parte meridionale del Texas.
Alcuni giorni dopo, una trentina di Texas Rangers al comando di Ben Mc Cullouch, armati del primo revolver fabbricato da Samuel Colt che passerà alla storia col nome di “Colt Paterson”, intercettarono più di duecento di quei guerrieri ai quali diedero battaglia.
Le nuove pistole in dotazione ai Rangers permettevano di sparare in rapida successione i cinque colpi contenuti nel tamburo.
I Rangers portavano nelle loro bisacce più tamburi caricati e questo permetteva loro una notevole potenza di fuoco, abbinata a una rapidità sino allora sconosciuta.
Rangers del Texas armati fino ai denti
Gli indiani ne furono sorpresi e sconcertati allo stesso tempo. Essi erano abituati alle armi a un unico colpo e quindi non conoscevano la nuova arma che Samuel Colt aveva ideato e prodotto per i Texas Rangers.
Samuel Colt
I Comanches furono spazzati via e cosi Samuel Colt vinse la sua personale scommessa col governo degli Stati Uniti che si ostinava comunque a fare solo piccole commissioni malgrado da più parti giungessero sollecitazioni per l’adozione dei nuovi modelli.
Nel 1842 la ditta di Samuel Colt a Paterson (N. J.) dovette chiudere i battenti a causa di una grave crisi finanziaria dovuta proprio alle scarse commesse.
La guerra contro il Messico nel 1846 sarà per Samuel Colt l’occasione per riprendere la sua attività di armaiolo. Il generale Zachary Taylor, “Old Zach” per i suoi soldati, il 13 Gennaio 1846 avanzò sino al Rio Grande. Le unità dei Texas Rangers, inquadrate col nome di “United States Mounted Rifles”, tutte equipaggiate con “Colt Paterson”, al grido di “Remember Alamo” contribuirono in maniera determinante alla vittoria a Palo Alto nel Maggio dello stesso anno.
Una Colt Paterson e gli immancabili accessori
Il generale Taylor, impressionato dalla potenza di fuoco delle rivoltelle di Samuel Colt, decise di equipaggiarne anche l’esercito e affidò al capitano Samuel Walker la missione di reperire le armi in questione. Contattato il Dipartimento della guerra, Samuel Walker riuscì a strappare nel Gennaio 1847 un contratto per un migliaio di revolvers di un nuovo modello.
Samuel Colt, contattato da Walker, si recò da Ely Whitney, un industriale che già forniva fucili al governo degli Stati Uniti. Nella fattoria di quest’ultimo verrà prodotta la nuova arma che a differenza del modello “Paterson” avrà sei colpi nel tamburo, una canna di 9 pollici (229 mm) e un calibro di.44 centesimi di pollice (11,4 mm).
Il nuovo modello del peso di circa 2 kg scarico, verrà chiamato “Army Model 1847” o anche “Walker Colt”, in onore del capitano dei Rangers che morirà il 9 Ottobre 1847 ad Huamantla in uno scontro coi messicani.
Una Colt Walker
Al modello “Walker” seguirà nel 1848 il revolver “Dragoon”, costruito nella nuova fabbrica di Hartford nel Connecticut. La nuova arma somiglia molto al modello “Walker”. Meno lunga, presenta la stessa carcassa, stessa impugnatura, stesso calibro, ma con un tamburo più corto. Riceve una carica di polvere inferiore alla “Walker”, ma coi suoi 2,40 grammi è pur sempre un revolver estremamente potente. E’ degno di nota che il modello “Walker” presenta lo stesso sistema di bloccaggio del modello “Paterson”, più tardi impiegato anche nei vari modelli “Dragoon”, nel modello “Navy 1851”, nel modello “Army 1860”, nel “Navy 1861” e in tutti gli altri revolvers Colt a percussione.
Semplice e affidabile, lo stesso sistema venne applicato nel 1873 al modello “Single Action Army” o “Pacemaker” calibro .45.
Una Colt Navy 1851
La “.45 Colt SA” prodotta ancora ai nostri giorni è lo stesso revolver adottato dall’esercito degli Stati Uniti nel 1873. La popolarità di questo revolver non è mai venuta meno.
e pistole di Samuel Colt furono apprezzate un po’ dappertutto, ma soprattutto nel Texas dove vennero usate per la prima volta e dove il modello “Paterson” divenne noto anche come “Texas Paterson”. Le scene incise sul tamburo applicate ai modelli “ 1851 e 1861 Navy “ calibro .36 e al “1860 Army” calibro .44, descrivevano uno scontro navale nel quale la Repubblica Texana sconfisse nel 1843 una flotta messicana numericamente superiore.
Il modello “Single Action Army” noto anche come “Pacemaker” o “Single Action Frontier”, era, anche per la facilità di caricare proiettili calibro .45, il revolver preferito dalla maggior parte della gente del west, compresi fuorilegge e sceriffi.
Colt 1860 Army
Prodotta nel 1873 sino ai nostri giorni, ha conosciuto un periodo di interruzione solo dal 1941 al 1955.
Nel 1873 l’esercito degli Stati Uniti adottò questo revolver con cartucce calibro .45 (esistono 36 calibri diversi) fornendo le proprie truppe col modello Colt SA Army Cavalry” con la canna da 7 ½ pollici (190 mm) e il modello “Colt SA Artillery” con canna da 5 ½ pollici (140 mm).
Colt SA Artillery
Un terzo modello, il “Colt SA Civilian” esistente sul mercato, presentava e presenta tutt’oggi una canna da 4 ¾ pollici (120 mm). Si racconta che il giornalista e scrittore Ned Buntline (Edward Z. C. Judson) abbia ordinato alla fabbrica di Samuel Colt cinque revolvers modello “Pacemaker” con canne da 12 pollici, molto più lunghe del normale (300 mm) e che le abbia in seguito consegnate a vari personaggi della frontiera tra i quali Wyatt Earp, Bill Tilghman e William “Buffalo Bill” Cody. Quel revolver sarà noto come “Buntline Special” calibro .45.
Il famoso modello Buntline Special
Verso la fine dell’ottocento venne prodotto un nuovo tipo di revolver, il “Bisley model”, in calibri diversi, assai simile per dimensione al “Pacemaker“, ma con una impugnatura leggermente differente. Tutti i grandi personaggi della frontiera, nella loro vita, usarono le pistole uscite dalla fabbrica di Samuel Colt.
Un esemplare di Colt Peacemaker
Wild Bill Hickok, per esempio, usava Colt a percussione modello “Navy 1851”. Il principe dei pistoleri era solito dire che non aveva nessuna stima per i revolver a cartuccia.
“Quelli ad avancarica sono più accurati, perché io stesso posso determinare la carica di polvere”.
Wild Bill Hickok con le sue 2 Colt alla cintura
Per quanto riguardava i 37 uomini che aveva spedito sottoterra, egli asseriva che era meglio sparare prima e poi fare domande. Questo, diceva, era il metodo migliore per rimanere in vita.
John Wesley Hardin, sicuramente il pistolero più veloce dell’intera storia del west nell’estrarre una .45 e centrare il bersaglio, l’uomo con più di 45 morti sulla coscienza, fece della Colt il suo strumento di lavoro. Mortale al pari di un cobra, egli estraeva le pistole e le usava con la stessa rapidità di riflessi che un uomo impiega a chiudere gli occhi quando qualcosa lo minaccia.
Tale rapidità non gli lasciava il tempo per meditare su ciò che stava facendo : la sua non era emotività eccessiva, né paura, ma una pura e semplice reazione al pericolo. Il bersaglio poteva essere un serpente, un indiano o un uomo dai riflessi simili ai suoi, ma regolarmente meno veloci.
I rangers ricercano Wes Hardin
Figlio di un predicatore, a quindici anni aveva già sulla coscienza quattro morti ammazzati.
Sebbene noto alle forze dell’ordine, Hardin si muoveva per le contee del Texas con una certa libertà, protetto dall’omertà della gente locale. Ancora giovane, nel 1871 era coi cugini Clements sulla pista Chisholm nel portare il bestiame ad Abilene (Kansas).
Qui Hardin incontrò Wild Bill Hickok, marshal della cittadina del Kansas, l’unico uomo che avrebbe potuto avere una qualche possibilità in un eventuale scontro.
Il loro incontro fu cordiale e Hickok permise al giovane Hardin di girare armato a dispetto del divieto di portare armi in città. I due uomini certamente si temevano a vicenda e un confronto diretto non ci fu mai.
Un fatto però è degno di nota, anche se non è chiaro quanto appartenga alla leggenda e quanto alla realtà. Un giorno Hardin fu costretto a lasciare di gran corsa Abilene a causa dell’uccisione di uno sventurato la cui sola colpa era stata quella di russare nella stanza accanto alla sua. Senza pensarci un istante, Hardin sparò un colpo attraverso la parete divisoria uccidendo all’istante il malcapitato.
Hardin lasciò quindi Abilene, ma qualche tempo dopo dovette tornare in città e quella volta pare che Hickok gli chiedesse le pistole. Il giovane desperado, estratte le Colt, le porse a Wild Bill, ma nel preciso istante in cui Hickok le stava per prendere, Hardin le fece ruotare nel guardiamano.
Un secondo dopo, le pistole di Hardin puntavano minacciose verso il marshal, che in quella occasione decideva saggiamente non fosse il caso di insistere.
Prima di compiere venticinque anni, Hardin aveva già seppellito più di 42 uomini, senza contare gli indiani e i messicani. L’uccisione nel 1874 dello sceriffo Charles Webb, fu la goccia che fece traboccare il vaso. Wess Hardin fuggì attraverso gli Stati Uniti sino in Florida, dove nel 1877 venne scovato dal Texas Ranger John B. Armstrong. Quando Hardin, nello scompartimento del treno dove si trovava, vide spuntare la “Colt SA .45” in mano al Ranger, istantaneamente cercò la sua che, per uno scherzo del destino, quella volta gli si incastrò tra le bretelle dei pantaloni.
Catturato, il desperado venne condannato a venticinque anni nel penitenziario di Huntsville.
Stranamente, nel corso degli anni Hardin cambiò registro. Studiò legge, divenne avvocato e nel 1894 gli venne condonata la pena. Si trasferì a El Paso, dove tentò inutilmente di rifarsi una vita.
Una Colt 45 nella sua fondina di cuoio
In una notte di Agosto del 1895, venne ucciso alle spalle (non poteva essere altrimenti) per motivi legati a una donna, da un colpo della Colt .45 del vecchio John Selman, uno dei rappresentanti della legge della città. John Selman non sopravvisse di molto a Hardin.
Nel 1896, la Colt .45 di George Scarborough lo spediva a miglior vita in un vicolo di El Paso.
Quattro anni più tardi, nel 1900, Scarborough fu vittima della Colt .45 di Harvey Logan, alias “Kid Curry”, noto personaggio del “Wild Bunch” di Butch Cassidy.
Molti personaggi del vecchio west preferirono la “Single Action Army” a qualsiasi altro tipo di revolver. Uno dei tanti era Bat Masterson, conosciuto sulla frontiera come pistolero e rappresentante della legge, amico intimo di uomini come Wyatt Earp e Bill Tilghman.
Un bellissimo esemplare di Colt Single Action Army
Sebbene negli ultimi anni descrivesse le lodi della rivoltella “Savage .32 Automatic”, nel periodo turbolento della vecchia Dodge City, fu un irriducibile affezionato della “Colt .45 SA”.
Tra il 1879 e il 1885, Masterson ordinò alla fabbrica almeno otto Colt .45 a singola azione.
Negli archivi della fabbrica è conservata una lettera del famoso sceriffo in cui è possibile leggere l’ordine di un nuovo revolver. “Prego spedirmi una della vostre .45 SA nichelate, possibilmente personalizzata in modo da rendere il grilletto meno duro. Il mirino deve essere un poco più alto e più spesso delle altre pistole di questo tipo. La lunghezza della canna deve essere più o meno la stessa della barra dell’espulsore. Prego inviarmela al più presto possibile, sinceramente vostro… Bat Masterson”.
Un elenco dei personaggi del vecchio west affezionati alla “Colt .45 SA” sarebbe lunghissimo.
Doc Holiday, per esempio, il micidiale pistolero amico di Wyatt Earp, portava sempre con se un paio di “Colt .45” nichelate, assieme a un coltello “Bowie”. Anche i fratelli Earp usavano lo stesso tipo di revolver e Wyatt in particolare fu anche il possessore di una Colt del tutto particolare, la “Buntline Special”, un ‘arma con la canna lunga 12 pollici (300 mm), dono del romanziere Ned Buntline (Edward Z. C. Judson).
Uno stravagante ritratto del romanziere Ned Buntline
Al di là delle tre lunghezze standard (4 ¾ , 5 ½ e 7 ½ pollici) riferite alla canna, la Colt produsse anche revolvers molto particolari con canne lunghe a partire dai 2 ½ pollici sino ai 16 pollici.
Possessori di “Colt .45” furono anche William Bonney (Billy The Kid) e Pat Garrett. Quest’ultimo, per esempio, usò proprio una “Colt .45” per uccidere il Kid a Fort Sumner.
Alla lista dei possessori delle pistole di Samuel Colt bisogna aggiungere anche Franlkin T. Roosevelt , eletto presidente degli Stati Uniti d’America nel 1905. Negli anni in cui girovagava per il west, Roosevelt era solito portare una “Colt .45” da 7 ½ pollici intarsiata e coi calcioli di avorio sui quali spiccavano le sue iniziali.
Sceriffi come Bill Tilghman, Heck Thomas, Jim “Longhaired” Courtright, Jeff Milton e uomini di legge come il giudice Roy Bean usavano “Colt .45” con lunghezze diverse a seconda delle preferenze. Non facevano differenza i fuorilegge, che a migliaia infestavano i sentieri del west.
I fratelli James e Younger coi cugini Dalton, tutti usavano pistole Colt, prima a percussione e poi, dal 1873 la “Colt .45” a singola azione. E cosi pure Butch Cassidy e la sua banda e Bill Doolin con gli ultimi Oklahombres sino a Henry Starr, che iniziò a derubare banche arrivando a cavallo, per finire con l’automobile nel 1921, quando venne ucciso dopo l’ennesima rapina a una banca dell’Arkansas.
Ancora una Colt Single Action Army
La “Colt .45” a singola azione ha mantenuto nel tempo tutto il suo fascino. Alcune fotografie del 1922 del capitano Frank Hammer, nemico giurato di Bonnie e Clyde Barrow, lo ritraggono con una vecchia “Colt .45” ai fianchi con l’impugnatura d’avorio.
Nel 1916, l’allora tenente George S. Patton acquistò una “Colt .45” nichelata da 4 ¾ pollici col numero di serie 322088 e dall’impugnatura d’avorio. Lo stesso revolver era al suo fianco quando, sulle tracce di Pancho Villa, col generale Pershing attraversò il Rio Grande all’epoca dell’intervento statunitense in Messico. George Patton aveva quella Colt al fianco anche durante il II° conflitto mondiale. Un altro affezionato della “Colt .45” è stato il generale Jonathan Wain Wright. Quando durante la seconda guerra mondiale gli americani dovettero lasciare l’area delle Filippine, Wain Wright nascose la sua Colt nella biforcazione di un albero in modo che non cadesse in mani giapponesi. Il revolver venne più tardi ritrovato.
La “Colt SA.45” non ha mai corso il rischio di essere travolta dalle mode. Dei circa 4.000.000 di pezzi prodotti in più di trenta differenti calibri, circa la metà sono stati costruiti per cartucce calibro 45. Prima dell’avvento dei revolver calibro .41, .44 e 357 magnum, la “Colt .45” è stata la pistola più potente. Naturalmente, dal 1873 le tecniche di fabbricazione si sono evolute e le “ Colt .45 “ dei nostri giorni sono prodotte tramite colatura e microfusione, processi che conferiscono più omogeneità e compattezza al metallo. L’acciaio dolce che una volta veniva usato per le canne e i tamburi, è stato oggi sostituito da un tipo di acciaio trattato al forno elettrico. Questo cambiamento conferisce all’arma la solidità necessaria per sparare cartucce moderne a polvere senza fumo.
Una Colt Frontier Scout
Attualmente la “Colt Company”, copiando il vecchio modello del 1873, fabbrica diversi revolvers come il “Buntline Special”, il “New Frontier Single Army”, il “Frontier Scout”, il “Frontier Scout 62” e il “Single Action Army”, copia del leggendario “Peacemaker”.
Quest’ultimo è proposto nei calibri .45 e 357 magnum con canne da 4 ¾, 5 ½ e 7 ½ pollici.
La canna, il tamburo, l’impugnatura e il ponticello sono bruniti. Le piastrine in ebanite sono ornate con l’effigie del puledro “Colt”. Esiste una versione nichelata con l’impugnatura in legno.
In confronto alle pistole automatiche le “Colt .45” sono sicuramente più farraginose per ciò che riguarda il caricamento, ma il suo grosso calibro e l’ottima manualità ne fanno un prodotto formidabile.
“Dio creò gli uomini diversi, ma la Colt li rese uguali”, recita un vecchio detto della frontiera.
Dominique Vennier nel suo libro su Samuel Colt scrive che nel dramma epico del western, la Colt non è solamente un elemento tematico indispensabile, ma ne è la protagonista.
Si può concepire un western senza una donna, senza cowboy o senza un indiano, senza fuorilegge o senza soldati della cavalleria; si può tutt’al più dimenticare i cavalli, ma non c’è western senza una Colt.