I guerriglieri di Quantrill, soldati e assassini
A cura di Renato Panizza
Il raid dei guerriglieri di Quantrill a Lawrence
Ancora oggi nello Stato del Missouri molti considerano i guerriglieri di Quantrill valorosi patrioti che si batterono durante la Guerra Civile per difendere la loro Patria dall’invasione degli “yankee”. Lo stesso presidente Truman, nato in Missouri nel 1884 e membro dei “Figli dei Veterani della Confederazione”, pur sapendo delle loro gesta efferate, ebbe parole di comprensione.
Ma a leggere ciò che scrisse di Quantrill e dei suoi soldati l’autorevole storico americano James McPherson, c’è da rimanere per lo meno perplessi: “Senza nessun reale interesse o legame per il Sud o per la schiavitù, Quantrill scelse la Confederazione chiaramente perché in Missouri [ndr: ormai in mano nordista] questo gli dava la scusa per attaccare l’autorità e delinquere… nella sua banda arrivarono alcuni tra i maggiori assassini psicopatici della storia americana…”
Quantrill dichiarò sempre di agire con l’approvazione del “Partisan Ranger Act”, emanato dal Congresso Confederato il 21 Aprile 1862, e che pertanto i suoi uomini dovevano essere considerati soldati, Rangers a tutti gli effetti. L’unità operativa di Quantrill possedeva al suo interno quadri di comando che comprendevano ufficiali (con tanto di 1°, 2° e anche 3° Tenente) e sottufficiali; moltissimi elementi, compreso lo stesso Quantrill, arrivavano dall’esperienza militare con la Milizia di Stato, oppure direttamente dall’Esercito confederato regolare. La truppa si dava quindi una parvenza di inquadramento militare. Eppure delle tante azioni compiute esiste un solo rapporto scritto, risalente a un periodo trascorso in Territorio Indiano, nell’autunno 1863, a fianco dell’Esercito confederato di McIntosh e Cooper, in cui Quantrill si firma “W. C. Quantrill – Colonel Commanding”.
Quasi sempre non c’era nessuno “sopra” Quantrill: gli ordini partivano da lui e non esisteva una ”catena di comando” certa. Quindi non è possibile stabilire quando e in quale misura le missioni dei guerriglieri siano state veramente militari o arbitrarie azioni e criminali. I leaders confederati, tra i quali il Generale Lee, non erano favorevoli all’uso di bande più o meno regolari, come quella di Quantrill, perché temevano che le carenze disciplinari al loro interno potessero crescere in modo incontrollabile e ricordiamo che questi gruppi furono spesso divisi tra loro e anche in rivalità. Così, nel Febbraio 1864, la norma che aveva consentito l’arruolamento di “irregolari” nell’esercito confederato per scopi militari speciali, venne dichiarata nulla.
Ancora ritratti di Quantrill
Solo due unità furono accettate: il 43° Battaglione della Cavalleria della Virginia, i famosi Rangers di Mosby, e i McNeill’s Rangers. Per Mosby e i suoi veri Rangers Lee nutrì sempre una grande stima; per Quantrill e i suoi “patrioti”, mai! Sbrigativamente l’Unione dichiarò che i guerriglieri del Sud erano veri e propri fuorilegge e ordinò che una volta presi, fossero subito passati per le armi. Era ciò che Quantrill si aspettava per sentirsi autorizzato a fare nello stesso modo. Non gli faceva comodo tenere dei prigionieri, era meglio sbarazzarsene subito!
Divenne presto un temutissimo incursore, un mostro sanguinario per il Nord, un eroe per i Missouriani. E il bestiale massacro perpetrato dai suoi uomini a Lawrence, nel Kansas, il 21 agosto 1863, dimostrò che l’opinione che i Nordisti avevano di lui non era poi così sbagliata.
Quando la notizia del raid su Lawrence raggiunse anche Richmond, le stesse autorità della Confederazione impallidirono. Tra gli uomini che furono con Quantrill quel terribile giorno, due avevano agito come spie: Charlie Fletcher Taylor e John Noland.
Charlie Fletcher Taylor (a sinistra)
Taylor fu uno dei primi uomini di Quantrill. Partecipò a tutte le principali missioni con lui, fino a che non formò una banda sua, nel giugno 1864, con la quale supportò i regolari del Colonnello sudista Thorton nell’area della Platte County.
I Comandanti dell’Esercito sudista utilizzarono spesso le bande di irregolari, pur biasimandone gli eccessi e tollerandone a malapena l’indisciplina, perché ritenevano questi uomini troppo necessari per le più audaci azioni di disturbo e sapevano che erano dei duri.
Nel Settembre del 1864 Taylor fu gravemente ferito e perse un braccio, ma si rimise in tempo per appoggiare il Generale Price nel suo ultimo raid in Missouri.
Taylor è il caso emblematico del guerrigliero che dopo la guerra torna ad essere un normale e buon cittadino, invece che darsi all’illegalità, come successe invece ad alcuni altri. Taylor divenne infatti un cittadino autorevole di Joplin, in Missouri, e si arricchì grazie ai proventi di miniere di piombo. Fu anche eletto nella Legislatura e nell’Assemblea Generale del Missouri. E la maggioranza dei guerriglieri furono proprio come Taylor: dopo la guerra, per anni si riunirono periodicamente come tutti gli altri soldati confederati, nella perfetta legalità, a celebrare e ricordare i tempi delle loro imprese. John Noland, uno tra i tanti soldati di colore della Confederazione, fu tra i migliori scout di Quantrill. Le informazioni raccolte durante la sua perlustrazione in Lawrence furono determinanti per la riuscita del raid. Si era arruolato spinto dal desiderio di vendicarsi per le violenze che la sua famiglia aveva subito in Kansas da parte dei Jayhawkers di Lane. Dopo la guerra parteciperà anche lui alle riunioni dei Veterani.
Anche Richard Francis “Dick” Yager, altro uomo di Quantrill a Lawrence, si era arruolato per vendicarsi di una grave violenza subita. Tornato a casa sua in Missouri dopo un viaggio a Santa Fe, scoprì che nella fattoria c’erano già stati Jennison e i suoi Jayhawkers; e in una sola notte avevano distrutto tutto, rubato forniture, cavalli e schiavi per un valore di migliaia di dollari e avevano lasciato solo qualche pecora e cinquanta vacche. Ma ritornarono alcuni giorni dopo a completare il lavoro!
Clark Hockensmith, Partisan Ranger
La mattina che avvenne il massacro di Lawrence erano presenti uomini di Quantrill i cui nomi divennero in seguito famosi, come i fratelli James, Cole Younger e John Jarrette. Frank James aveva 18 anni quando, allo scoppio della guerra, si arruolò nella Milizia del Missouri e combatté a Wilson’s Creek e all’assedio di Lexington. Si ammalò e fu fatto prigioniero ma venne presto liberato sulla “parola” (ndr: impegno personale sul proprio onore a non riprendere le armi ). Si unì alla guerriglia nel 1863, giusto per Lawrence!
Jesse James, il fratello più giovane, fece anche lui parte della Milizia dello Stato del Missouri. Si unì a Quantrill che aveva solo 16 anni, subito dopo che gli Unionisti si fecero vivi in casa sua e usarono la violenza per estorcere informazioni su Quantrill. Cole Younger quando aveva 18 anni, nel 1861, perse il padre, ucciso da un Capitano di Cavalleria, e nell’ottobre dello stesso anno si mise con Quantrill. Suo fratello Jim lo seguì solo nel 1864. Dopo la guerra organizzò una banda di rapinatori con i fratelli James e con suo fratello Jim.
John Jarrette sposò Josie, la sorella dei Younger. Fu Capitano nella Cavalleria regolare del Generale Shelby. Cole Younger lo descrisse come uno tra i più audaci e scaltri, pronto a tutto e mai impaurito durante le sparatorie. Divenne anche lui bandito nella banda James-Younger.
Forse morì a Frisco, in California nel 1892.
A massacrare i cittadini di Lawrence parteciparono anche John McCorkle e William “Jim” Anderson.
John McCorkle, scout e tiratore scelto, acquisì notorietà dopo la guerra per le sue “memorie” dettate a un certo O. S. Barton, che presero il titolo “Tre anni con Quantrill”. Ricordi nei quali, a proposito del massacro di Lawrence, si trovano conferme a molte delle cose scritte da un testimone oculare di Lawrence, il Reverendo Cordley. E’ evidente il suo tentativo di stemperare la gravità di molte delle azioni dei guerriglieri del Missouri, dal momento che tra di loro c’era stato sempre anche lui!
Cole Younger
Si unì a Quantrill nell’agosto 1862 prima della battaglia di Independence.
Fratello meno noto del più importante colonnello di Quantrill, “Bloody Bill”, fu William Anderson, che in quanto a violenza non gli fu da meno. Uomo alto, grosso e feroce, lo chiamavano il “Diavolo-capo-scotennatore di Bill”. Dopo la morte di suo fratello in un agguato, lo sostituì temporaneamente nel comando, prima di Clements. Ebbe un ruolo preminente in tutte le azioni più efferate compiute nel 1864 e continuò a combattere fino al Maggio del 1865. Verrà ucciso nel 1867 per motivi di vendetta, a seguito di rapine.
Il 25 Agosto 1863, quattro giorni dopo la distruzione di Lawrence, scattò un provvedimento che, nelle intenzioni del Generale Unionista Thomas Ewing, avrebbe dovuto assestare un colpo mortale a Quantrill. Partendo dal presupposto che le Contee filo-confederate del Missouri costituissero le basi e dessero vitale sostegno ai partigiani sudisti, con l’Ordine n° 11 Ewing stabiliva che ben quattro Contee fossero completamente evacuate e tutti i loro abitanti fossero portati con la forza in località vicine a posti di controllo militare unionista. Era una sorta di indiscriminato rastrellamento di massa. Furono fatte evacuare decine di migliaia di persone! I “Red legs” bruciarono, saccheggiarono, devastarono… In realtà il generale unionista non aveva dato ordine di delinquere, ma solo di “far evacuare”; ma gli fu concretamente impossibile controllare la situazione e frenare gli eccessi e le ruberie. Il dramma vissuto dai Missouriani di quelle Contee fu immane. Paradossalmente, quest’operazione che avrebbe dovuto tagliare le gambe a Quantrill privandolo di ogni sostegno materiale, diede ai guerriglieri l’occasione di accumulare una montagna di provviste. Durante la notte Quantrill riusci ad impossessarsi di tutto quanto era stato abbandonato dai legittimi proprietari e i Nordisti non erano ancora riusciti a rubare o distruggere. I guerriglieri raccontarono di non avere mai avuto così tanti prosciutti, uova, pollame, bestiame e foraggio per i cavalli come dopo l’Ordine N° 11!
Frank James
Ma in alcuni giorni quei luoghi divennero lande desolate, terra bruciata dove nessuno avrebbe potuto vivere. Il colpo mortale era stato assestato: non a Quantrill, ma alla povera gente del Missouri, innocenti o meno!
La situazione, comunque, suggerì a Quantrill di allontanarsi. Si diresse allora verso il Kansas, con l’intento di raggiungere il Texas per passarvi l’inverno.
Arrivato nella Cherokee County (Kansas) il 6 Ottobre 1863 incontrò un carro proveniente dalla piccola stazione postale militare di Fort Blair.
Dopo aver ammazzato i due carrettieri senza tanti complimenti, divise il suo gruppo (circa 400 uomini) in due colonne: una, guidata da David Poole, attaccò un reparto di soldati afroamericani, ma venne respinta dalla guarnigione del forte che possedeva un cannone. Nell’area di Baxter Spring, la colonna di Quantrill incontrò un reparto unionista forte di tre reggimenti con il generale James G. Blunt.
Quanttrill attaccò con violenza ed ebbe il sopravvento: vennero uccisi più di 100 soldati, compresi tutti i musicisti della banda reggimentale. Quelli almeno avrebbe potuto risparmiarli! Quantrill ebbe solo tre perdite. Il generale Blunt, che riuscì a fuggire e a raggiungere Fort Scott, venne provvisoriamente destituito.
Alla fine del 1863 i guerriglieri raggiunsero la città di Sherman, in Texas, e dopo avere impietosamente fatto provviste derubando e saccheggiando gli stessi cittadini della Confederazione, a metà Dicembre si unirono alle truppe Cherokees di Stand Watie, nel Territorio Indiano, per attaccare Fort Gibson. In quell’area, profondamente divisa tra filo-nordisti e filo-sudisti, infuriava una guerra dura e spietata.
Dopo alcune settimane Quantrill sostenne anche l’azione del Colonnello Penn Adair contro Forth Smith in Arkansas.
Si trattò comunque di piccole azioni nella quali il guerrigliero non tirò fuori la sua solita grinta: non erano i suoi posti e gli uomini erano lontani dalle loro famiglie. Presto sarebbe andato in Texas per riposarsi.
Ma il Generale Henry McCulloch [ndr: non va confuso con il Generale Benjamin McCulloch, che morì il 7 Marzo 1862 a Pea Ridge] stanco delle violenze che i guerriglieri compivano in questo Stato, lo fece arrestare. Quantrill fuggì e nell’Aprile 1864 si unì al Generale Cooper, di nuovo nel Territorio Indiano, “marcando” la sua presenza con l’uccisione di nove civili all’Agenzia Creek. Poi rientrò in Missouri. Nel Maggio 1864, sperando che l’ostilità degli alti Comandi verso di lui fosse passata, si rifece vedere in Texas, ma dovette ricredersi e per di più perse la leadership che vantava sui suoi uomini.
I fratelli James, Jesse e Frank
Il suo gruppo si divise in bande che iniziarono ad operare per conto loro. Una tra queste era guidata dal suo ex-luogotenente “Bloody Bill” Anderson. Per illustrare l’efficacia e lo “stile” di Anderson è senza dubbio significativo descrivere il massacro di Centralia. Anderson e i suoi uomini erano accampati nei pressi della cittadina di Centralia (Missouri) con l’intenzione di bloccare la ferrovia che portava verso Nord quando, il 27 Settembre 1864, arrivò da Columbia una diligenza con a bordo un rappresentante del Congresso dell’Unione, James Rollins, e lo sceriffo di Boone County, James Waugh. Anderson la assalì, ma i due riuscirono a ingannarlo sulla loro vera identità, salvandosi così la pelle. Mentre venivano derubati si udì un treno in avvicinamento. Anderson inviò alcuni dei suoi uomini, travestiti in uniforme yankee, a bloccare il treno. Il macchinista si accorse dell’inganno quando era troppo tardi e il treno ormai si era fermato. Subito i guerriglieri vi furono sopra, Anderson per primo. Sul treno c’erano circa 130 passeggeri tra cui 23 soldati dell’esercito di Sherman che tornavano dalla battaglia di Atlanta, in Georgia, ed erano diretti alle loro case nel nord-ovest del Missouri e a sud dell’Iowa.
Vennero separati: civili da una parte e soldati dall’altra. Anderson chiese se c’era un ufficiale e, nel caso, di mostrarsi. Coraggiosamente il Sergente Thomas Godman si fece avanti, aspettandosi di essere ucciso subito. Invece non fu così e venne risparmiato: lo tennero per una decina di giorni prigioniero con l’idea di scambiarlo, ma riuscirà a fuggire. Sotto la minaccia delle armi gli altri yankees vennero fatti spogliare delle loro divise… poi i “soldati” di Anderson iniziarono ad ammazzarli, uno per uno, senza alcuna pietà. I loro corpi furono abbandonati sul posto e vennero trovati lo stesso pomeriggio, mutilati e scalpati.
Bloody Bill Anderson
Fu un massacro orrendo: gli stessi testimoni e in seguito anche gli ex-guerriglieri di Anderson dissero che mai avevano visto una cosa del genere. Ma non era ancora finita. Il treno era stato rimesso in moto e scagliato in fiamme a sud, verso la cittadina di Sturgen, dove si andò a schiantare. I Guerriglieri, dopo il massacro, si rifugiarono in una vicina zona boscosa.
Il pomeriggio della stessa giornata arrivò un reparto di inesperti soldati nordisti del 39° Cavalleria Montata del Missouri, comandati dal Maggiore A. V. E. Johnson per verificare cosa stava succedendo. Dopo il massacro, ora si preparava la “battaglia di Centralia”.
Quando il Maggiore A. V. E. Johnston raggiunse Centralia i cittadini lo misero in guardia dicendogli che nei dintorni si annidavano un’ottantina di guerriglieri bene armati. Il Maggiore era fermamente intenzionato a prendere Anderson e abboccò all’amo che questi aveva preparato per lui: una pattuglia di guerriglieri passò vicino a Centralia per attirarsi volutamente addosso l’inseguitore e quando Johnston iniziò l’inseguimento venne guidato dritto nella trappola. Arrivato di fronte ad Anderson, Johnston fece smontare e schierare in linea i soldati. Si dice che abbia gridato parole di sfida contro Anderson che si preparava per attaccarlo a cavallo.
La prima raffica fece cadere parecchi guerriglieri, ma non ce ne fu una seconda: i soldati avevano fucili Enfield ad avancarica e quando cominciarono a ricaricare si videro arrivare addosso, di fronte ma anche sui fianchi, gli uomini di Anderson armati con due o più revolver a sei colpi a testa. Fu un altro massacro. Alla fine, dei 155 soldati del 39° Missouri ben 123 rimasero sul campo! Il Maggiore nordista venne ucciso da Jesse James. La “battaglia” di Centralia era durata forse… neanche un minuto!
Ma circa un mese dopo fu Anderson a cadere in un’imboscata simile tesagli dal Colonnello Samuel Fox.
Archie Clements
Pare che Quantrill alla notizia della morte del suo grande luogotenente, sia rimasto scosso e impaurito; pensò si era fatta prendere la volpe più astuta che né in cielo né all’inferno si poteva sperare di far cadere in una trappola. Dopo la morte di Anderson i fratelli James si divisero: Frank seguì Quantril mentre Jesse rimase nella banda che era stata di Anderson, guidata ora dal missouriano Archie Clements.
Clements, detto “Little Archie”, era piccolo, biondo, con occhi grigi e sorrideva sempre. A quindici anni, prima di passare alla guerriglia, si era arruolato per due mesi nell’esercito confederato. Era un ottimo pistolero, impavido sotto il fuoco, violento e brutale contro i soldati e i civili dell’Unione, mutilava e scalpava ferocemente le sue vittime.
A guerra conclusa continuò a combattere, fino a che si trasformò anche lui in bandito e ci rimise la pelle il 13 Dicembre 1866.
Questi erano i guerriglieri di Quantrill. Ce n’è abbastanza per riflettere su quanto detto di loro dallo storico McPherson.